di Francesco Carriero Il sindaco e i commercianti della zona est, lo scontro continua. Nell’immaginario del primo cittadino Vincenzo De Luca, la “signora di Torrione” non andrà certamente a sostituire quello della “casalinga di Voghera”, esempio proverbiale di uomo qualunque, visto che l’abitante della zona orientale, rea di aver mosso lamentela contro le Luci d’Artista, da ieri è considerata nemico pubblico numero uno. Che il sindaco sia particolarmente suscettibile alle critiche verso la sua creatura non è assolutamente una novità, quindi c’era da attendersi una risposta, in perfetto stile De Luca, ai commercianti di Torrione e Pastena – categoria in cui la “signora” è inclusa – che si erano lamentati della loro completa esclusione dall’evento clou del Natale cittadino. «A Torrione – ha dichiarato il primo cittadino nel corso di una conferenza stampa tenutasi ieri mattina a palazzo di Città – i commercianti neppure addobbano le vetrine ma continuano a chiedere non so cosa e a lamentarsi non si capisce di cosa. Al posto di abbandonarsi a queste continue lamentele dovrebbero andare dieci volte al giorno a piedi al santuario di Pompei per ringraziare dei miracoli fatti da questa amministrazione. Miracolo che si traduce in migliaia di posti di lavoro in strutture come ristoranti, hotel e bed and breakfast, tutti occupati nel raggio di 15 chilometri. In passato le uniche luci che si accendevano in città erano quelle delle pescherie. Sento i lamenti di alcune persone, una minoranza come “la signora di Torrione”, che dicono che non si può uscire di casa per la troppa confusione. Io consiglierei loro di rimanere chiuse in casa per farci fare una figura migliore. Prima a Salerno veramente non si poteva uscire perché c’erano le prostitute e perché in piazza Portanova si sparava, ma nessuno si lamentava». A replicare alla ramanzina del sindaco De Luca ci ha pensato, di persona, la “signora” più volte citata dallo stesso primo cittadino, da noi identificata in Patrizia Caputo, commerciante della zona orientale e presidente del Consorzio Torrione: «Siamo stufi di veder sbeffeggiato il nostro lavoro. Abbiamo fatto tanti sacrifici, anche economici, per abbellire le nostre vetrine in questo periodo. Saremmo folli a non farlo. I commercianti che non l’hanno fatto sono quelli che più stanno risentendo della crisi e non si possono permettere un ulteriore esborso. La verità è che in 540 imprenditori abbiamo chiesto un incontro al sindaco, protocollando la richiesta lo scorso 3 ottobre, nel corso del quale portagli nostri suggerimenti da applicare durante la manifestazione Luci d’Artista, dalla quale siamo totalmente avulsi. Non ci siamo mai permessi di criticare l’iniziativa ma credevamo di poter dare un contributo per migliorarla e per fare in modo che abbia ricadute positive anche nella zona orientale. In cambio però continuiamo ad essere denigrati dal sindaco, scivolando sempre più in basso nei suoi interessi, scavalcati anche dai commercianti di Buongiorno Italia ai quali viene data la vetrina migliore».
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