Andrea Pellegrino
Con un occhio al Viminale ed uno ai risultati incassati sul territori, Vincenzo De Luca pensa al piano di rilancio. Nel mirino del governatore ci sono tutti. Non fosse altro che il Pd, ed in particolare il figlio Piero, hanno incassato poca roba sui territori, gran parte dei quali rappresentati da amministratori dem. Altri tempi quelli dei risultati bulgari. Soprattutto a Salerno città dove la sconfitta è stata più cocente. Sono pochissimi i seggi in cui De Luca jr è riuscito a superare l’eletto Provenza. Ma ancor di più la sconfitta assume caratteri più politici in casa De Luca alla lettura dei risultati del centrodestra, nonostante tutto. Presidenti di società municipalizzate di Salerno città ma anche amministratori, sindaci dei comuni del collegio e consiglieri regionali, tutti sarebbero nella lista nera del governatore. Da stabilire quale sia la migliore strategia: se annullare tutto e ripartire da zero o non toccare nulla per evitare ulteriori terremoti politici che potrebbero compromettere anche il governo regionale. A Napoli è già forte la spinta per il varo di un esecutivo politico mentre da Roma non mancano accuse al «sistema De Luca», che sostanzialmente avrebbe consegnato la Campania al Movimento 5 Stelle. A Palazzo di Città si attende un confronto proprio con De Luca o quantomeno all’interno della maggioranza. Ma al momento non risulterebbe nessun vertice in programma e di prossima convocazione. Insomma, silenzio più totale in attesa di conoscere i risultati ufficiali, le decisioni del governatore ma soprattutto la sorte di Roberto De Luca. Di certo nella lista nera compaiono anche i sindaci del collegio. Quindi Enzo Servalli di Cava de’ Tirreni che avrebbe consegnato un modesto risultato al Pd – e quindi al figlio del governatore – ma anche di Gianfranco Valiante (Baronissi) e di Vincenzo Sessa (Fisciano). Ma non solo. Le verifica toccherà anche ai consiglieri regionali. Quindi a partire da Tommaso Amabile fino a finire ai salernitani Franco Picarone e Luca Cascone.