di Mauro de Riso
CASTELLAMMARE. La tragedia che ha colpito ieri il centro Italia sta scuotendo gli animi dell’intera popolazione del Bel Paese, attonita dinanzi ad un dramma che ha coinvolto numerosi comuni, letteralmente rasi al suolo dal terremoto. La violenza delle scosse che nella notte tra martedì e mercoledì hanno fatto tremare l’Italia è stata avvertita persino a Castellammare di Stabia e nei paesi della provincia di Napoli, segnale evidente della straordinarietà di un evento i cui effetti nefasti sono purtroppo oltremodo drammatici. La prima e più forte scossa di terremoto, magnitudo 6 è avvenuta alle 3:36 e ha avuto epicentro a 2 chilometri da Accumoli (Rieti) e 10 da Arquata del Tronto (Ascoli Piceno) e Amatrice (Rieti). L’ipocentro è stato a soli 4 km di profondità, il che ha reso ancor più catastrofico il sisma. La seconda e la terza scossa sono state registrate alle 4:32 e 4:33 e hanno avuto epicentro in prossimità di Norcia (Perugia), Castelsantangelo sul Nera (Macerata) e Arquata del Tronto (Ascoli Piceno). Tante, troppe le vittime innocenti di un evento che resterà tristemente impresso nella memoria degli italiani tra le stragi più drammatiche del XXI secolo. Ed è vivo ancora negli stabiesi più avanti con gli anni il ricordo del tragico terremoto del 1980, con epicentro in Irpinia, una catastrofe che coinvolse anche la città delle acque. Erano le 19.35 del 23 novembre del 1980, quando una forte scossa di terremoto causò tremila morti e novemila feriti. Novanta interminabili secondi che rasero al suolo interi paesi. Anche Castellammare fu fortemente colpita da quella terribile scossa, edifici distrutti, macerie e 24 morti, questo il bilancio di quel terribile giorno. Tanti stabiesi si riversarono in villa comunale o all’interno del Romeo Menti per trovare riparo ad un disastro che lasciò strascichi terribili tra le famiglie che vivevano l’epoca d’oro della ricostruzione post-bellica. Nel 2014 alcuni cittadini effettuarono una raccolta firme per sollecitare l’amministrazione comunale di Castellammare di Stabia affinché fosse posizionata una targa commemorativa con i nomi delle vittime di quella tremenda sera, iniziativa poi non realizzata e finita nel dimenticatoio. La strage di ieri notte, in ogni modo, ha sconvolto anche l’intera comunità stabiese e il comune di Castellammare di Stabia, in collaborazione con le associazioni di volontariato cittadine e con il supporto della Protezione Civile, ha deciso di organizzare per le giornate di giovedì 25 e venerdì 26 agosto una raccolta di beni di prima necessità per gli abitanti del Centro Italia colpiti dal terremoto. Il punto di raccolta sarà ubicato all’interno della scuola Moscarella e sarà aperto dalle 8:30 alle 22. È possibile contribuire con acqua, prodotti per bambini e anziani, prodotti per l’igiene, soluzione fisiologica, pile, vestiti e biancheria nuova, coperte, derrate alimentari non deperibili e accessori per illuminazione (torce, ecc.). «Non possiamo rimanere indifferenti rispetto alla tragedia che ha colpito la popolazione interessata dall’evento sismico – dichiara il sindaco Antonio Pannullo. Tutto ciò che verrà raccolto sarà consegnato alla Protezione Civile e poi smistato secondo l’urgenza nei luoghi colpiti dal sisma. Ringraziamo sin da ora chi con generosità e senso di responsabilità vorrà partecipare a questa maratona di solidarietà».