Due foto. Una del graffio riportato, sul naso, da uno dei vigili urbani intervenuti; l’altra con il presunto contenuto dello zainetto in possesso del ragazzo: 117 euro in monete, un tablet e due cellulari.
Trascorrono otto ore dal momento dell’episodio a quello in cui, dalla casella di posta dell’ufficio stampa direttamente collegabile al sindaco di Salerno Vincenzo De Luca – e non da quello utilizzato quotidianamente per l’invio dei sunti delle operazioni di polizia municipale -, giunge un comunicato stampa: un’infomativa di quanto accaduto ieri mattina che assume tutti i contorni di una “giustificazione” della reazione del primo cittadino De Luca, del quale comunque non si fa alcuna menzione.
Nel comunicato, si parla di «violenta reazione» del giovane extracomunitario – il quale avrebbe 20 anni e risiederebbe a Gragnano, in provincia di Napoli – , causata dal tentativo degli agenti della municipale di accompagnarlo presso il comando per procedere alla sua identificazione, dopo il rifiuto di esibire i documenti. Una reazione talmente violenta che avrebbe avuto “pesanti” ripercussioni sui vigili urbani: «un vigile è stato colpito duramente al volto» – si legge ancora nel comunicato stampa, mentre «per un altro è stato necessario il ricovero presso l’ospedale di via San Leonardo a causa della frattura di una costola». Un ospedale a cui dovrebbe essere giunto accompagnato dai colleghi, dal momento che in via Capasso – ieri mattina – di ambulanze non se ne sono viste.
Poche righe, insomma, per specificare che il soggetto fermato – e poi comunque pare rilasciato nonostante le incandescenze di cui si racconta nella nota ufficiale – fosse una sorta di pericolo pubblico, addirittura collegato alla camorra napoletana.
E con il proliferare di video e di commenti indignati all’accaduto anche sulla pagina Facebook del sindaco De Luca è riportato il testo della nota, in virtù del fatto che «in queste ore sul web stanno circolando commenti e teorie distorte sull’episodio che si è verificato oggi a #Salerno, per cui ritengo sia utile fare chiarezza in merito».
Ma i punti discordanti tra i numerosi video pubblicati, che riprendono la scena, e le testimonianze dei presenti sono numerose: a partire dalla reazione del ragazzo e dal tempo di emissione della nota stampa, giunta quando ormai l’episodio era dinanzi agli occhi di tutti e bisognava correre ai ripari.
(man)