di Monica De Santis
Nuove modalità di accesso alla facoltà di medicina a partire dal 2023. A deciderlo la Camera dei Deputati che ha votato Camera si voterà la risoluzione che farà da cornice alla riforma. Resterà l’accesso contingentato ma si dice addio al concorsone. Dunque niente quiz, ma un percorso che può iniziare già al quarto anno delle scuole superiori con corsi online, gratuiti, predisposti dalle università e prove di autovalutazione e il test si potrà ripetere due volte per poter usare il punteggio migliore. Un esame il Tolc (Test OnLine CISIA) da poter fare anche due volte l’anno negli ultimi due anni delle superiori. Il risultato migliore dei test eseguiti poi verrà inserito nella graduatoria nazionale e il tentativo di ingresso alla facoltà è fatto. Niente più domande impossibili (forse) nel test di ingresso a Medicina, niente più incubo concorsone. Per entrare in una delle facoltà universitarie più ambite, il prossimo settembre si potrà fare a meno della parte di cultura generale, assente o fortemente ridimensionata. A sostituirla ci sarà un quiz di ragionamento logico, una parte dedicata a quello numerico e un’altra ancora sulle discipline umanistiche. La seconda parte disciplinare riguarderà invece domande di fisica, chimica, biologia e matematica. Non una passeggiata certo ma l’affannata corsa alla tuttologia dei medici aspiranti subirà una battuta d’arresto. La frenata diventerà però rivoluzione dal 2023. Resta il numero chiuso ma il test scomparirà. Da maggio gli atenei forniranno materiale online per le esercitazioni che potrà essere scaricato gratuitamente dagli studenti per prepararsi. E ad agosto ci saranno veri e propri corsi di preparazione, sempre online e gratuiti, curati dalle università. Chi vuole potrà fare anche un test di autovalutazione, il cui risultato resterà soltanto a disposizione dello studente stesso. L’idea è anche quella di mettere a disposizione dei finanziamenti, ma molto materiale è già pronto e disponibile, rassicura la ministra.Ma se nel 2023 sparirà la giornata da incubo del concorsone, il test di settembre 2022 sarà ancora molto simile a quello degli anni scorsi. sarà in presenza e cartaceo, ma con alcuni aggiustamenti. Sarà fortemente ridimensionata la parte delle domande di cultura generale, restano quelle di ragionamento logico e il resto sarà disciplinare. Una delle modalità che resterà invece invariata è il numero chiuso e la speranza che i posti a disposizione aumentino al momento non sono tantissime. “Credo che ci sia l’esigenza di una riflessione che però nasce a livello nazionale – dice il rettore dell’Università degli Studi di Salerno, Loia, in un’intervista rilasciata all’emittente televisiva Telecolore – perchè l’Italia vive di fasi un po’ troppo estese nel tempo. Ciòè facciamo oggi una cosa che è stato pensata anni fa. E questo non è più possibile Bisogna fare oggi, facendo un punto di riflessione concreto e oggettivo sulla situazione attuale, e penso che c’è la possibilità di fare delle manovre aggiuntive anche proprio per intercettare le esigenza da un lato del paese e dall’altro per dare maggiori opportunità ai giovani”