Da filosofo a paciere: i tanti volti di Vincenzo Pepe - Le Cronache
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Da filosofo a paciere: i tanti volti di Vincenzo Pepe

Da filosofo a paciere: i tanti volti di Vincenzo Pepe

di Arturo Calabrese

Ad Agropoli fa molto discutere la vicenda di una piazzetta, denominata genericamente “Belvedere”, del centro storico che risulterebbe occupata abusivamente dalla famiglia proprietaria del palazzotto che vi si affaccia. Tale occupazione sarebbe, e il condizionale è sempre d’obbligo, portata avanti con l’utilizzo di vasi, piante, tavolini e sedie. Diversi mesi fa, il cittadino Eliseo Delli Paoli, residente per l’appunto nel centro storico, ha sollevato il problema tramite social e stampa, dopo che per diverso tempo ha provato con scarsi risultati ad ottenere un intervento dall’amministrazione guidata da Adamo Coppola. A scatenare l’ira dei residenti, e in primis quella di Delli Paoli, fu la citazione in giudizio ai danni del Comune di Agropoli da parte dei proprietari dell’immobile. Tiziana Lista e Alfonso Maria Pepe, moglie e figlio del candidato al senato per la Lega in quel di Napoli Vincenzo Pepe, volevano ottenere la piazzetta per usucapione. Anche Alfonso Maria Pepe, lo ricordiamo, è indagato nella medesima inchiesta del padre denominata “Vico Nero” per truffa allo Stato, nella quale è coinvolta la Fondazione Giambattista Vico, argomento già trattato da questo giornale.

L’intervento del “deus ex machina”

Nel mese di maggio dello scorso anno, alcuni cittadini agropolesi, tra l’altro derisi sui social da biechi personaggi notoriamente molto vicini al candidato leghista, avevano organizzato una manifestazione proprio su quella piazzetta che Tiziana Lista e Alfonso Maria Pepe volevano ottenere tramite usucapione. La rivolta popolare e l’attenzione dell’opinione alla vicenda, cose a cui Pepe e soci non sono abituati, hanno obbligato mamma e figliolo a ritirare la citazione. Della decisione se ne prese i meriti proprio Pepe in qualità di deus ex machina che scende dal cielo e risolve gli intrighi dei comuni mortali. Il filosofo, come lui ama definirsi e farsi definire, aveva affidato le sue parole ad una nota stampa pubblicata solo su un giornale online e non diffusa, con evidenza, a tutti gli organi di stampa. Pepe, da persona buona e democratica quale è, ha convinto i condomini, la moglie e il figlio, a desistere. Un punto a favore su un eccellente curriculum da inserire nella voce “miracoli”. «Ho invitato i diversi condomini che insistono sulla piazzetta prospiciente la porta di Agropoli a rinunciare all’azione giudiziaria, indipendentemente dalle rivendicazioni giuridiche onde far prevalere solo l’interesse pubblico. Per quanto mi riguarda – si leggeva – ho sempre lavorato per la collettività e lo testimoniano le tante iniziative di alto profilo culturale tese a valorizzare e promuovere il territorio». Di alcune, come “Passaporto blu” o “Pacchetti turistici”, questo giornale se ne è occupato e a breve si occuperà anche di altre iniziative finite nel dimenticatoio. «In sinergia con l’amministrazione comunale – continuava la nota – continuerò in questo lavoro a beneficio della comunità di cui sono stato amministratore locale superando i tanti ostacoli che invece di scoraggiarci ci aiutano ad avere più forza e più passione”.

L’intitolazione a Luisa Sanfelice

Dopo il grande malumore popolare, il ritiro della denuncia e l’intervento del salvatore della Patria Vincenzo Pepe, il cui unico obiettivo è sempre la comunità, nel mese di ottobre del 2021, la piazzetta venne intitolata a Luisa Sanfelice, personaggio storico locale, e vi venne installata una panchina tricolore in ricordo degli eroi della Repubblica. La piazzetta, dunque, sembrava liberata e che tutto ciò che la famiglia Pepe aveva accumulato negli anni dovesse essere sgombrato. Ovviamente ciò non è avvenuto, tant’è che la recente campagna elettorale per il rinnovo del consiglio comunale agropolese ha visto la piazzetta protagonista del dibattito politico, con addirittura il candidato Raffaele Pesce che vi ha tenuto un incontro con simpatizzanti ed elettori.

La situazione attuale

Nulla è cambiato ed infatti il cittadino Eliseo Delli Paoli, fiero combattente, continua a denunciare ciò che accade nella piazzetta pubblica intitolata a Luisa Sanfelice. «Il tentativo di privatizzare la piazza continua sotto gli occhi di tutte le autorità – interviene – possibile che nessuno vede il verde pendente sulla ringhiera, la pianta di glicine in espansione curata ad arte sulla ringhiera per rendere meno visibile quello spazio? Invito la polizia municipale ad intervenire in concerto con il sindaco Roberto Antonio Mutalipassi per sanare tutto, per ripristinare la legalità – continua – bisogna rimuovere le piante all’ingresso, fare una potatura riduttiva del glicine, fissare nuovamente la panchina, ordinare la rimozione di tavolo e sedie unitamente a tanti vasi che occupano gli spazi di tutti. Basta con la sedia sdraio guardona sotto l’albero perché chi non sa ed entra in quella piazza è portato a pensare che sia un luogo privato. Il sindaco ha il dovere di intervenire – conclude l’attivista – smettiamola una volta per tutte con la protezione di sistema, in quello spazio occorre riportare la legalità!».