di Marta Naddei Lì, in via Alvarez, una volta c’era un parcheggio da 200 posti. In realtà, a quanto pare, il parcheggio c’è ancora. Solo che è abusivo, gestito da parcheggiatori abusivi. Ma soprattutto è all’interno di un cantiere sequestrato dalla Procura della Repubblica di Salerno. Via Alvarez: fino a tre anni fa, in quella strada, c’era un ampio parcheggio, circondato da platani secolari. Una vera e propria manna dal cielo per i frequentatori della Movida salernitana che il sabato sera avevano un posto dove far stazionare la propria vettura. Poi, l’abbatimento degli alberi e la sparizione dell’area di sosta per far posto al cantiere del Crescent. Ebbene, lì un parcheggio c’è ancora: sì, perché, soprattutto il sabato sera è come se il tempo si fosse fermato al 2010. Le auto, grazie alle “sapienti” indicazioni di alcuni parcheggiatori non autorizzati, si sistemano un poco dapperttutto nella zona del Crescent e del molo Manfredi. Che siano aiuole, marciapiedi o similaria, poco importa. E poco importa se per parcheggiare si deve aprire il cancello del cantiere della mastodontica opera di Bofill. A quanto pare, infatti, i parcheggiatori fanno del cancello di ingresso quanto più gli aggrada: lo aprono, lo chiudono, fanno entrare ed uscire vetture a seconda dello spazio a disposizione. Il tutto in barba alle norme di sicurezza, ma soprattutto di legalità. Certo, stando alle notizie degli ultimi giorni, pare non ci sia nulla di più semplice che accedere all’area dei lavori – posta sotto sequestro giudiziario dallo scorso mese di novembre -. Basti pensare ai clochard che nei containers degli operai hanno trovato un rifugio per la notte o ai bambini che in quella che dovrebbe essere piazza della Libertà hanno improvvisato un campo di calcio. Il tutto in assenza di qualsiasi tipo di controllo. Intanto, cresce l’attesa per conoscere nei dettagli quanto il soprintendente Gennaro Miccio ha disposto nel suo parere, proprio in merito all’intero Pua di Santa Teresa: stando alle prime indiscrezioni – come riportato dal nostro quotidiano – ci saranno delle prescrizioni che dovrebbero interessare le volumetrie dell’opera. Notizie certe potrebbero aversi già nella giornata di domani. Nel frattempo, una domanda sorge spontanea: ma se quell’area serve, ancora oggi come parcheggio, non sarebbe stato meglio lasciarvi quello che c’era prima?
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