“Sogno di diventare fotografo”. Telly Barry, 17 anni, originario della Guinea, da 10 mesi in Italia, dopo essere arrivato attraverso uno dei tanti disperati viaggi nel Mediterraneo, a Salerno ed ospite del centro di accoglienza di Pellezzano, aveva affidato questo suo desiderio ad un racconto social realizzato dalla scuola che frequenta, il Cpia di Salerno. La rubrica C(i)PIAce, su Facebook ed Instagram, attraverso la quale il Centro per l’istruzione degli adulti, diretto da Mariella Montuori, fa raccontare direttamente agli alunni l’esperienza scolastica ed il riscatto di una nuova vita attraverso l’istruzione. Il Cpia è la scuola che consente anche ai cittadini extracomunitari di conseguire il diploma e l’esame per ottenere il permesso di soggiorno. Il video, lo sguardo, il sorriso e la determinazione di Telly hanno conquistato lo studio del fotografo Armando Cerzosimo che, dopo aver ascoltato la testimonianza social, ha deciso di contattare la scuola e di mettere a disposizione un periodo di formazione presso le due sedi del suo studio fotografico per il giovane studente. Telly, così, potrà apprendere i primi rudimenti della fotografia e del montaggio, sue passioni, conoscendo più da vicino la professione che tanto sogna. Ieri mattina, presso la sede di via Monticelli, a Salerno la firma al progetto di formazione e l’avvio del percorso pratico. “Accendere una luce di speranza negli occhi dei nostri ragazzi, dare forza e impulso ai loro sogni è certamente uno degli auspici con i quali ogni giorno tutto il personale impegnato a portare avanti le attività didattiche del Centro per l’istruzione degli adulti che in quest’anno scolastico ha raccolto circa 2000 iscritti, si mette al lavoro- ha dichiarato la dirigente scolastica Mariella Montuori- ringraziamo lo studio Cerzosimo per la sensibilità mostrata e speriamo che tante imprese possano essere attratte dai sogni dei nostri ragazzi e aiutarci a realizzarli”. Lo studio Cerzosimo fotografia, che ha due sedi a Salerno e Bellizzi, non è nuovo ad iniziative che hanno un risvolto sociale. “ Progetti come questo confermano il valore comunicativo e di integrazione della fotografia che sa parlare al cuore alla mente di tutti – ha raccontato Armando Cerzosimo, che ha vissuto dieci anni tra Etiopia e Somalia – il sogno mio e dei miei figli Pietro e Nicola è quello di aprire un laboratorio fotografico in Africa”. red.cro
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