di Emanuele Landi
Passata poco più di una settimana dalla sfiducia all’ex sindaco Valiante (nella foto) ma non si placano le polemiche. Negli scorsi giorni sia lo scorso Primo Cittadino che alcuni ex consiglieri hanno espresso le loro motivazioni. Franco Cosimato, Francesco De Simone e Angelo Notari hanno voluto esternare con un post diffuso su Facebook le vere ragioni della sfiducia: “Cari concittadini, vogliamo fare un po’ di chiarezza dopo il Consiglio comunale di lunedì 18 febbraio, in cui è stata votata la sfiducia all’ex sindaco Valiante. Nel corso di questa consiliatura, a partire dai primi mesi, il confronto tra i consiglieri di maggioranza e il sindaco è sempre stato conflittuale. Diversi sono stati i documenti (ne conserviamo copia) prodotti e consegnati nelle mani del primo cittadino dal 2015 al 2018 aventi come oggetto: Verifica politica. Un modo, oltre agli scontri personali, per sottolineare le tante cose che, a parere dei firmatari (ben 8 consiglieri di maggioranza su 10: Cosimato, De Simone, Genovese, Giordano, Melchiorre, Notari, Pasquile e Rocco) andavano corrette per il bene del
territorio e per distinguerci dalle amministrazioni precedenti. Gli argomenti discussi sono stati tanti: dal Piano urbanistico comunale, al progetto “Luci dell’Irno”, dall’organizzazione degli uffici comunali alla raccolta rifiuti, dalla gestione dei tributi alle scuole, dalla manutenzione stradale al sostegno alle famiglie bisognose ecc., oltre ad aver chiesto, più volte, l’azzeramento delle deleghe degli assessori e una loro redistribuzione tenendo conto della professionalità e dell’esperienza dei singoli. Ogni volta si finiva con l’ottenere solenni promesse di cambiamento e di condivisione delle scelte, salvo ritornare, dopo poche ore, al punto di partenza. Più volte, chi oggi dice di sentirsi tradito e si erge a paladino della correttezza e dell’impegno profuso per il bene comune, ha proposto di mandare a casa il sindaco, ottenendo da noi il rifiuto. Dovrebbero ricordare questi signori che parlano di “tornaconto personale” e “azione strumentale” che sono stati loro a litigare con il sindaco fino a non rivolgersi la parola, di aver rimesso le deleghe assegnate, di aver minacciato le proprie dimissioni, prima di accusare altri. Ma questo fa parte della miseria umana e non intendiamo scendere così in basso. Vogliamo rappresentare ai cittadini di Baronissi quanto sia ridicolo e offensivo dell’intelligenza altrui sostenere che la sfiducia abbia “bloccato il processo di crescita”, o provocato danni al Comune. Se ci fossero finanziamenti in dirittura d’arrivo, o atti amministrativi da fare in favore dei cittadini, il commissario prefettizio, che sostituisce in toto giunta e consiglio, ha tutta la legittimazione e competenza per poter procedere a firmare qualsiasi cosa. Questa favoletta degli “irresponsabili” è solo un tentativo per creare una vittima sacrificale da dare in pasto agli ultras delle elezioni. La sfiducia è servita ad impedire la continua compravendita di consiglieri, il mercimonio delle intelligenze, una campagna elettorale coi soldi dei cittadini. Crediamo sia giunto, per chiunque ambisca a guidare il nostro Comune, il momento di parlare di programmi e progetti da presentare all’elettorato, di presentarsi ognuno per la storia che ha e per la professionalità da mettere a disposizione della nostra Baronissi, questo perché siamo convinti che si può competere con l’intelligenza, ma mai con la stupidità e con l’ipocrisia. Auguri Baronissi, noi ci siamo.