Così i sindaci dell'Agro hanno tradito Paola Lanzara - Le Cronache
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Così i sindaci dell’Agro hanno tradito Paola Lanzara

Così i sindaci dell’Agro hanno tradito Paola Lanzara
E’ finita la campagna elettorale, i cittadini hanno votato, i risultati sono ormai noti e quindi ora è possibile leggere tra le righe delle cifre e dei numeri ciò che realmente è accaduto oltre le foto di rito che hanno portato tanti sorrisi di circostanza, tante presenze solo per compiacere il grande capo, ma pochi voti reali.
Così è accaduto per Paola Lanzara la quale, forse mal consigliata, si è spesa ingenuamente in una campagna elettorale dispendiosa per mole di lavoro e poi è stata nei fatti tradita da coloro i quali dovevano esserle vicini non solo nelle fotografie ma anche nei voti. Non si spiega diversamente perché nel book elettorale della Lanzara il presidente della Provincia Michele Strianese è quasi onnipresente, sorriso a 32 denti dappertutto, e poi nella sua San Valentino Torio, dove è anche sindaco rieletto per il secondo mandato, la Lanzara non ottiene che un misero 31,06% di coalizione, il 27% del Pd, una percentuale che anche la minoranza di Strianese al Comune aveva superato alle ultime elezioni. Per non parlare di Siano dove  il sindaco Giorgio Marchese ha abbondato nelle foto elettorali con la Lanzara e poi nelle urne non riesce che a farla arrivare terza con un misero 28,49% che certo a lui non sarebbe bastato neanche per idea a riconfermarlo sindaco. Anche a Sarno stessa scena. Canfora indice le riunioni, spera dal Pd una prossima candidatura alla Regione, esegue gli ordini che arrivano da De Luca, ma la candidata del Pd nel suo comune arriva terza e il Pd non supera il 18%. Sembra di assistere alla “Sagra della fotografia” ovvero: “…..facciamoci vedere presenti, così De Luca non potrà accusarci di nulla, ma i voti se li cercassero loro…..”
Piero De Luca, unico deputato eletto, tenga presente che razza di dirigenza del Pd si ritrova nell’Agro nocerino. Così si spiegano le debacle!
E non finisce qui!
A Nocera Inferiore si è votato appena 90 giorni fa. Il Pd con Paolo De Maio sbaraglia tutti e si conferma sindaco, ma con meraviglia di tutti, Paola Lanzara arriva terza, oltre dieci punti percentuali in meno rispetto ad una destra che 90 giorni fa non era arrivata neanche al ballottaggio e dopo anche alla Villani del M5S che racimola il 6% in più. De Maio, anche lui onnipresente alle mega riunioni di piazza ha perso in 90 giorni tutti i voti che aveva avuto alle comunali, anzi, ha perso il 75% di quei voti. Per Piero De Luca tutto ciò è credibile? Il padre Vincenzo, il Governatore, avrebbe probabilmente proferito a denti stretti il termine: “Farabutti”.
E non finisce ancora qui! La ciliegina sulla torta arriva proprio da Castel San Giorgio il paese dove la Lanzara è sindaco riconfermato appena due mesi fa.  Andrea Donato, avversario della Lanzara ma alle ultime elezioni onnipresente al fianco del sindaco-candidato per compiacere il grande capo De Luca, il giorno dopo il voto, si fa vedere a cena in una pizzeria della frazione Fimiani con un ex esponente storico del MSI, poi An e ora FdI di Castel San Giorgio. Pare che alla Lanzara al di là di pacche sulle spalle e dichiarazioni verbali di voto e fotografie a gogò, da Donato non sia arrivato alcun voto. Anzi, si sussurra che una sua parente sia addirittura sposata con il fratello della candidata della destra Imma Vietri. Ma tutto questo è bene che non si sappia. Sono troppi gli interessi che legano alcune società riconducibili a Donato ai voleri di De Luca. Se4 Vincenzo o Piero si arrabbiassero gli incarichi salterebbero. E allora è meglio abbracciare la Lanzara, farsi vedere in foto, ma poi andare a cena con FdI.
Caro Piero De Luca, forse nessuno te lo dice a viso aperto, ma questi sono i personaggi.