Corto su Mamma Lucia premiato al Guerre & Pace FilmFest - Le Cronache
Spettacolo e Cultura

Corto su Mamma Lucia premiato al Guerre & Pace FilmFest

Corto su Mamma Lucia premiato al Guerre & Pace FilmFest

Nella suggestiva cornice del Forte Sangallo di Nettuno, posto sul litorale ove nel 1944 avvenne lo Sbarco alleato, si è tenuta lo scorso 30 luglio la serata conclusiva della XXI edizione del Guerre & Pace FilmFest con la premiazione di un cortometraggio su Mamma Lucia, diretto da Francese Enrico e prodotto dal Liceo Statale Alfano I di Salerno. La rassegna, organizzata dall’Associazione Seven con la direzione artistica di Stefania Bianchi e in collaborazione con il Ministero della Cultura, rappresenta ormai da anni una vetrina dedicata al cinema di guerra e di pace, un’occasione unica per rivisitare il passato in modo critico e consapevole e conoscere il nostro presente. Tantissimi i cortometraggi presentati, solo 7 quelli selezionati dalla giuria per riflettere sui grandi temi dell’esistenza umana e per raccontare con un linguaggio nuovo gli scenari di guerra. Tra questi, apprezzatissimo per l’originalità del soggetto e premiato come miglior cortometraggio della XXI Edizione del Festival, “Della stessa madre” del Liceo Statale Alfano I, l’unico cortometraggio in concorso scritto interamente da studenti liceali. Gli allievi delle classi terza e quarta B del liceo Linguistico Film Adaptor “Alfano I” ne hanno infatti scritto la sceneggiatura, composto la colonna sonora e realizzato le animazioni. A ricevere il premio Valletta Annamaria, docente tutor del progetto insieme alla professoressa Antonia Carucci.
In un luogo, quello della Fortezza Sangallo, di grande valore artistico e storico, anche per la presenza del Museo dell’Operazione Shingle, lo Sbarco alleato di Anzio del 22 gennaio 1944, grande interesse ha suscitato il racconto della pia opera di Mamma Lucia di Cava Dei Tirreni. “Ciò che spiace – spiega la professoressa Annamaria Valletta, autrice del soggetto – è che di Lucia Apicella poco o nulla si conosce in Italia, mentre se ne coltiva la memoria in Germania. Nel secondo dopoguerra la sua amorevole opera di raccolta e di consegna alle madri d’Europa dei resti dei corpi insepolti dei loro figli, caduti sui campi di battaglia in territorio salernitano a seguito dell’Operazione Avalanche, fa di lei una novella Antigone e l’espressione ante litteram dell’articolo 11 della nostra Costituzione. Opera tanto coraggiosa la sua, non avendo alcun sostegno, e quanto mai pericolosa, dovendo attraversare campi ancora minati alla ricerca di corpi in avanzato stato di decomposizione col rischio, perciò, di infezioni. Una missione, quella di Lucia di Cava Dei Tirreni – aggiunge la docente del “Liceo Alfano I” – che trova ragione nella sua fervente fede e nel suo grande cuore di mamma che sentì di abbracciare lo struggimento di tante altre mamme d’Europa in attesa di quei figli partiti per una guerra che ne aveva cancellato le tracce. Il suo amore di madre verso soldati sconosciuti, perlopiù tedeschi, mette a nudo la vera natura di ogni guerra che non è mai solo scontro tra popoli di diverse nazionalità, non è mai solo scontro tra cittadini di una stessa Nazione, ma resta sempre e solo scontro fratricida perché, come soleva ripetere Mamma Lucia, i soldati, aldilà delle differenti divise e bandiere, sono tutti “figli ‘e mamma”(=figli di mamma)”. Davvero un messaggio bello e necessario quello del corto “Della stessa madre” alla luce della drammatica guerra che sconvolge l’Europa e di tutti i conflitti che da anni mietono vittime in tutto il mondo.La professoressa Valletta, autrice anche di saggi storici, di cui uno sull’Operazione Avalanche, si augura che da questa premiazione possa partire, soprattutto in Campania e nella provincia salernitana, un’opera di riscoperta di questa straordinaria conterranea e di riflessione etico-civile sul suo operato. Allo stesso modo si augura che anche il Museo dello Sbarco di Salerno, evento storico strettamente connesso all’azione di Mamma Lucia, possa trovare a Salerno una dimora storica degna di accoglierlo così come il Forte Sangallo accoglie il Museo dello Sbarco di Anzio.