
Nel corso del 2024, la procura regionale della Corte dei Conti della Campania ha disposto l’apertura di 5.239 nuove istruttorie e ha proceduto all’archiviazione immediata di 1.284 denunce o segnalazioni. Nello stesso anno sono state operate 3.868 archiviazioni di istruttorie pendenti, 17 archiviazioni dopo l’emissione dell’invito a dedurre e sono stati archiviati 2.287 decreti di equa riparazione per irragionevole durata del processo. Sono i numeri elencati dal procuratore regionale della Corte dei Conti della Campania, Antonio Giuseppone, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario. Sono stati emessi 75 atti di citazione, con 187 convenuti in giudizio, per la contestazione di danni erariali pari a quasi 31 milioni di euro. La Procura ha richiesto otto sequestri conservativi ante causam, per un importo di 20,3 milioni di euro. La Sezione giurisdizionale ha emesso 62 sentenze di condanna, per un ammontare di circa 19 milioni di euro, di cui ne sono stati recuperati 3,2. I fascicoli istruttori pendenti al 31 dicembre 2024 sono risultati 9.734. “I dati complessivi del 2024 – sottolinea Giuseppone – consentono di affermare che la produttivita’ della Procura campana si e’ mantenuta su buoni livelli quantitativi e qualitativi, tenuto conto del perdurare della scopertura dell’organico del personale amministrativo di supporto”. Nell’ambito delle principali questioni affrontate nel 2024, il procuratore regionale evidenzia la citazione in giudizio del presidente della Regione e di alcuni componenti dell’Unita’ di crisi anti-Covid, con la quale si contesta un danno di 3,7 milioni connesso all’acquisto di 3,5 milioni di ‘smart card’ per la certificazione vaccinale. La Sezione ha accolto in parte la domanda della Procura, condannando il presidente della Giunta Vincenzo De Luca al risarcimento di 609mila euro. Da segnalare anche le azioni per l’indebito conseguimento di titoli di efficienza energetica nei confronti di due imprese del settore per interventi fittizi e mai realizzati (danno erariale complessivo di 7,8 milioni). La Procura ha emesso inoltre numerosi atti di citazione nei confronti di cittadini che hanno indebitamente beneficiato del reddito di cittadinanza. In materia di mancate entrate, e’ stato contestato un danno erariale di 900mila euro ad alcuni assessori del Comune di Napoli per mancata tempestiva adozione del regolamento che disciplina il cosiddetto ‘ribaltamento’ da parte del Comune sui soggetti privati delle spese del personale di polizia locale per l’espletamento dei servizi funzionali alla sicurezza in occasione di manifestazione ed eventi privati. Per illecita occupazione di un immobile pubblico all’interno di un edificio scolastico, si e’ contestato un danno erariale di 92mila euro al Comune di Napoli per utenze non pagate. Rispetto a un danno erariale accertato di oltre 122 milioni per illecito sforamento dei tetti di spesa nella Asl Napoli 3 Sud, si e’ ottenuto un recupero certo di 6,5 milioni rispetto alla branca della specialistica ambulatoriale e 1,7 milioni per la riabilitazione sociosanitaria e socio-assistenziale.