di Erika Noschese
Docenti salernitani impossibilitati a seguire il corso di sostegno didattico. A denunciarlo una iscritta al sindacato Gilda secondo cui all’Unisa non è stato possibile organizzare il corso per il sostegno didattico – in base alle esigenze dei docenti – a causa della «disorganizzazione» del campus universitario «che non ha reso possibile questa opportunità». Di fatti, la professoressa in questione avrebbe provveduto a pagare la prima rata – trattandosi di un corso a pagamento per un costo totale di circa 2mila euro – per poi dover rinunciare, dopo la giornata inaugurale dello scorso 29 agosto, in quanto orari e giorni non coincidevano. Il 24 settembre, di fatti, l’Università di Salerno ha provveduto a pubblicare il calendario provvisorio delle lezioni, con inizio lunedì 30 settembre e con svolgimento, contrariamente a quanto affermato il 29 agosto, in quattro pomeriggi a settimana (lunedì, martedì, mercoledì e venerdì) dalle 16.30 alle 20.30 (senza tener conto che a quell’ora l’Università non è servita da mezzi pubblici). «Trattandosi di attività di tirocinio indiretto non è permessa nessuna assenza ha dichiarato ancora la docente salernitana – È evidente la loro necessità di recuperare il tempo perduto, ma a questo punto chi era stato contattato per incarichi fuori provincia ha dovuto rinunciare all’incarico, mentre chi lavorava ad una certa distanza dall’Università ha dovuto rinunciare al corso, dal momento che neanche le 150 ore di diritto allo studio sarebbero riuscite a coprire l’assenza di quattro giorni a settimana, più i permessi per le ore di tirocinio che ugualmente non possono essere svolte in orario di servizio». In tutta Italia i corsi sono iniziati a luglio (a Firenze addirittura a giugno) e si sono protratti per tutto il periodo estivo, con una pausa di due o tre settimane ad agosto. A Salerno si è avuta la giornata inaugurale il 29 agosto e, durante l’incontro è stato detto che ancora non si erano concluse le gare per la scelta dei docenti e che pertanto i corsi non sarebbero iniziati subito. «Fu anche chiarito che il rettore non aveva autorizzato l’apertura dell’università di sabato e di domenica, come era avvenuto per i cicli scorsi e che perciò si sarebbero tenuti presumibilmente di giovedì e venerdì pomeriggio», ha sottolineato poi l’iscritta al sindacato Gilda confermando che l’Università avrebbe dovuto tenere i corsi nel fine settimana. «Nonostante la delusione, molti corsisti hanno cercato di organizzarsi cercando di liberarsi per i due pomeriggi sopra indicati, a cominciare da me che, insegnando in una scuola a tempo pieno, ho chiesto alla mia Dirigente di venirmi incontro e lei mi ha affiancato l’insegnante di potenziamento che doveva sostituirmi in quei due pomeriggi di assenza». La docente sperava dunque di contare sulla possibilità di vedere riaperti i termini per la presentazione delle domande di fruizione dei permessi per il diritto allo studio (150 ore) relativi all’anno solare 2019, ma ad oggi la Campania non ha aderito, ha poi asserito la docente, delusa per aver dovuto congelare la sua iscrizione fino al prossimo anno, sperando in orari più compatibili.