di Erika Noschese
«La prossima volta presentati anche tu alle elezioni e vediamo se vinci». A pronunciare queste parole, ricche di arroganza e prepotenza, caratteristiche che da sempre lo contraddistinguono è Franco Alfieri, presidente della Provincia di Salerno e sindaco di Capaccio Paestum, intervenuto venerdì sera all’incontro “Filiera Bufalina, un patrimonio zootecnico regionale da tutelare: Stato sanitario, ultime novità normative e prezzo del latte alla stalla”, organizzato dal Copagri Campania. Al centro del dibattito il settore bufalino che oggi vive diverse criticità anche per l’incapacità di intervenire della politica locale, provinciale e regionale e di dare risposte concrete. Poco prima dell’intervento di Alfieri, i presenti hanno iniziato a contestare e il sindaco di Capaccio Paestum non ha perso occasione per mostrare al pubblico la sua più grande dote: l’arroganza mista ad ignoranza, nel senso di ignorare le criticità e di non saper intervenire. Contestato anche l’assessore regionale all’Agricoltura Nicola Caputo che ha salutato i presenti subito dopo il suo intervento e proprio questo atteggiamento non è piaciuto tanto che Caputo, contestato duramente anche all’esterno della sala dove si teneva l’incontro. Per provare a rimediare l’assessore all’Agricoltura ha fissato un incontro con i rappresentanti del settore che si terrà il prossimo 17 settembre alle ore 1 presso l’azienda Cerrone Marina in località Fiocche di Eboli al quale parteciperanno gli allevatori. Quello bufalino «è un settore fondamentale per l’agricoltura della nostra regione, un settore che ha attraversato un momento critico qualche tempo fa e che comunque la Regione sta sostenendo con massimo vigore possibile perché riteniamo che sia un settore da sostenere – ha dichiarato l’assessore Caputo a margine dell’incontro – L’intera filiera, quella della mozzarella di bufala in particolare va rafforzata soprattutto nell’equilibrio tra i diversi attori, a partire da quelli del mondo del mondo agricolo e noi stiamo cercando di interfacciarci sempre di più con gli operatori anche per leggere meglio le loro esigenze». L’assessore ha ricordato l’impegno della Regione per quanto riguarda la brucellosi e la tubercolosi ma, ha spiegato, «adesso ci sono altre tematiche anche di mercato che vanno affrontate. La sostanza è che le aziende devono essere messe nella condizione di crescere e forse questo è uno degli elementi che dobbiamo favorire perché la consistenza delle aziende è fondamentale anche per dare loro maggiore potere contrattuale». Nel corso dell’incontro è stata affrontata anche la questione relativa al prezzo della vendita del latte: «questa è una normale dinamica di domanda e offerta. Le istituzioni non possono intervenire nelle dinamiche di prezzo, ma possiamo accompagnare la filiera in questa fase importante», ha aggiunto l’assessore anticipando di aver convocato già un tavolo regionale. «Ci rivedremo tra qualche settimana perché l’intenzione è quella di sostenere l’intera filiera», ha aggiunto Caputo che sul fronte Europa dice: «è un insieme di proposte, di visioni e il tema è come noi rappresentiamo le nostre peculiarità in quel mondo; la peculiarità dell’Agricoltura Campana e di quella meridionale, in particolare va a rappresentare. Io ritengo che in questo momento la politica agricola comune vada assolutamente rivista, bisogna cambiare l’approccio perché i cambiamenti climatici hanno determinato una grande rivoluzione nel settore e forse dovremmo porci il problema di assicurare il reddito agli agricoltori perché le normali tecniche e agevolazioni che fino a questo momento ci sono state non sono più sostenibili». E sulla questione caccia ha detto: «Noi facciamo i nostri calendari sulla base dei pareri Ispra e del parere del comitato faunistico venatorio; questi pareri, per la prima volta, li abbiamo rispettati pedissequamente mentre altre volte li abbiamo rispettati interpretandoli. Questa volta abbiamo preteso un intervento puntuale, preciso ma stranamente il Tar ha sospeso il calendario – ha aggiunto l’assessore – Noi siamo uomini di diritto, uomini delle istituzioni, dobbiamo credere nelle istituzioni; ci sarà il merito tra qualche giorno e confidiamo in una valutazione attenta delle posizioni perché c’è un’eccessiva conflittualità tra il mondo venatorio e quello ambientalista e questa conflittualità va attenuata però va comunque assicurata pari dignità ad entrambi i mondi ed è davvero paradossale che in tutta Italia si va a caccia per alcune tipologie mentre in Campania, questo non è possibile. Davvero è incomprensibile, ma ce lo spiegheranno i magistrati».