Consorzi ed Ato, resta il caos - Le Cronache
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Consorzi ed Ato, resta il caos

Consorzi ed Ato, resta il caos

di Andrea Pellegrino Una delibera di giunta per chiedere chiarimenti alla Regione Campania sull’organizzazione degli Ato in conseguenza del riordino del servizio di gestione dei rifiuti urbani in Campania. Vincenzo De Luca, dopo l’incontro con gli amministratori, tenutosi a Palazzo di Città la settimana scorsa, interroga nuovamente il governo regionale. Ma questa volta non con una semplice nota inviata all’attenzione dei vertici di Palazzo Santa Lucia ma con una vera e propria delibera di giunta comunale, trasmessa in copia a tutti i sindaci che dovranno entrare a far parte del nuovo ambito territoriale, affinché adottino il medesimo provvedimento. «Il 5 maggio scorso – si legge – i sindaci, con la sola eccezione del delegato del Comune di Mercato San Severino chiesero al presidente della Giunta Regionale un differimento dei termini previsti dalla legge regionale numero 5 del 2014, per consentire ai comuni un approfondito esame e il superamento delle criticità evidenziate e la conseguente adozione degli atti propedeutici, al fine di assicurare un ordinato e puntale processo di transizione, oltre a proporre un comitato ristretto di sindaci rappresentativo di ciascuna area. Ma da allora nessuna interlocuzione è giunta dalla Regione». Ad eccezione, prosegue la giunta De Luca nell’atto, della «diffida a provvedere entro il termine di trenta giorni alla sottoscrizione della convenzione per l’organizzazione dell’Ato». Ma così come già emerso durante l’ultimo incontro, secondo il sindaco di Salerno permangono “ombre sulla liquidazione dei consorzi che devono cessare l’attività il prossimo 30 novembre, sulle passività accumulate e sui conseguente rischi di ulteriori aggravamenti di costi a carico dei comuni consorziati. Nonché perplessità sui livelli occupazionali, con il rischio di eccedenze di personale». «Chiediamo, dunque – si legge ancora – alla Regione Campania una risposta chiarificatrice alle perplessità formulate dai sindaci dei Comuni dell’istituendo Ato, anche avviando a livello locale una serie di incontri per discutere e confrontarsi, rinviando, dunque, gli adempimenti derivanti dall’applicazione della legge regionale».