Consiglio Regionale: l'intervento di De Luca. "Io parte lesa" - Le Cronache
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Consiglio Regionale: l’intervento di De Luca. “Io parte lesa”

Consiglio Regionale: l’intervento di De Luca. “Io parte lesa”

DE LUCA, Presidente della Giunta: Cari colleghi, rapidamente volevo chiedere ovviamente al Presidente del Consiglio di provvedere a che questa mezzora di dibattito che abbiamo fatto sia resa pubblica. Noi ci preoccuperemo di pubblicarla sul sito della Giunta regionale perché ritengo che sia un atto pedagogico, credo che sia importante che tutti i cittadini campani vedano come lavoriamo. Non sto esprimendo giudizi di merito, credo sia importante far vedere questa mezzora ai cittadini normali, quelli che si alzano la mattina per andare a lavorare.

Chiedo ancora alla Presidente che per la prossima volta sia garantito al Presidente eletto il diritto di parola in quest’aula.

Qualche collega ha eccepito facendo riferimento ai regolamenti. Domando al Presidente del Consiglio regionale a quale articolo di quale regolamento risponde il diritto di appollaiarsi su questi banchi impedendo la vita democratica di un’istituzione. Anche questo è bene che sia pubblicizzato quanto più possibile.

E’ giusto il caso di ricordare ai colleghi quello che diceva non un fascista, ma uno degli esponenti più autorevoli della cultura democratica e liberale d’Europa quando diceva che le regole democratiche portate all’eccesso rendono impossibile la vita democratica. Era Bertrand Russell, non era Benito Mussolini. Credo che valga per tutti quanti noi. Al di fuori di un senso di misura, di equilibrio e di rispetto reciproco, la vita democratica diventa complicata e diventa complicato mantenere il rapporto con i cittadini, che si aspettano da noi risultati, decisioni, non chiacchiere al vento. Questa è la mia opinione.

E in ogni caso, per quello che riguarda i miei diritti, chiedo alla Presidente che mi siano garantiti in maniera rigorosissima, anche perché il mio tempo è abbastanza limitato e quindi tempo da perdere non ne ho.

Recuperando quello che mi è stato impedito la volta scorsa, vi faccio rapidamente delle mie comunicazioni.

Non credo di dover aggiungere molto a quanto ho già dichiarato in una conferenza stampa dopo che è venuta alla luce la vicenda giudiziaria che voi conoscete.

Tre osservazioni.

La prima: la Magistratura vada avanti come sempre senza guardare in faccia nessuno e faccia il suo lavoro in piena autonomia. Noi esprimiamo pieno sostegno all’azione della Magistratura e piena fiducia. Sollecitiamo tempi rapidi, come è ovvio, perché si concludano le indagini preliminari, ma la posizione della maggioranza e del governo regionale è questa: vada avanti la Magistratura senza guardare in faccia nessuno e faccia il suo dovere fino in fondo.

Secondo: in questa vicenda la Regione è parte lesa. Ovviamente c’è ancora un procedimento in corso, io non intervengo nel merito per una ragione ovvia di rispetto per l’autorità giudiziaria e anche perché non sono a conoscenza di questioni di merito. Per quello che si è appreso, pare che un “soggetto creativo”, attraverso un colloquio con una Segreteria, nel caso specifico la mia, abbia tentato di esercitare qualche interferenza, diciamo così, sulle decisioni da assumere in relazione all’organizzazione della sanità campana. Il responsabile della mia Segreteria, come sapete, non ha più nessun incarico per ragioni ovvie di opportunità, non per ragioni di merito, e di rispetto per l’iniziativa giudiziaria. Per il resto non c’è assolutamente da aggiungere. Il soggetto in questione non è conosciuto a nessuno di noi, non si sa chi sia e per quello che capisco credo sia veramente un personaggio bizzarro, perché se il tentativo era quello di influenzare una decisione del Tribunale civile di Napoli in relazione alla legge Severino sparava con pistole ad acqua perché il Tribunale di Napoli si era già pronunciato alcune settimane prima in relazione alla vicenda De Magistris, quindi era del tutto evidente che non poteva smentire se stesso, quindi l’orientamento era già acquisito. Se qualcuno immaginava di dire “io condiziono l’orientamento” stava venendo fumo, ma in ogni caso questo è parte del lavoro che spetta alla magistratura. Per quello che ci riguarda, ribadisco per questa vicenda e per il futuro che questa amministrazione non è disponibile a subire né pressioni né ricatti da parte di nessuno sulla faccia della terra. Che sia chiaro per oggi e per il futuro se qualcuno dovesse avere qualche idea balzana. Se si è determinata una pressione nei confronti dell’autonomia dell’istituzione regionale, io mi aspetto la solidarietà del Consiglio regionale e dei Consiglieri regionali, non altro. In terzo luogo noi siamo impegnati sulla frontiera della trasparenza e della correttezza, oltre che della legalità e legittimità degli atti. Abbiamo, come sapete, definito un’intesa con l’autorità anticorruzione, abbiamo cercato di intervenire su procedure che riguardavano alcune nostre società (mi riferisco a Soresa) per le quali abbiamo interesse ad accendere i riflettori su tutto, a cominciare dalle gare di importo magari di mezzo miliardo di euro per pulizie, manutenzioni e cose di questo tipo. Noi siamo interessati ad accendere i riflettori su tutta l’attività dell’amministrazione regionale in tutte le sue sedi e in tutte le sue azioni e chiunque dovesse avere elementi da sottolineare e sottoporre alla nostra attenzione in direzione della trasparenza avrebbe la mia gratitudine e il mio ringraziamento non avendo assolutamente nulla da coprire o da occultare, ma essendo interessato affinché tutto avvenga in un contesto di assoluta trasparenza e chiarezza delle responsabilità. Se ci sono colleghi che in forme dirette o indirette hanno rilievi da fare, li facciano, perché gli saremo grati per il contributo che danno alla crescita della trasparenza nella vita della Regione Campania. Questo è quanto avevo da dire, credo di averlo già detto nella sostanza e – ripeto – in quest’Aula vada avanti la magistratura con estrema libertà, autonomia e determinazione. Il mio auspicio ovviamente è che tutto si concluda quanto prima possibile perché comprendiamo tutti che questo non può durare a lungo per la difesa della nostra istituzione. Per il resto siamo assolutamente tranquilli e – ripeto – mi aspetto la solidarietà dei colleghi, non altro, rispetto a eventuali tentativi di pressione esterna sull’istituzione, non su di me. Vi ringrazio.