Pina Ferro
Accusato di aver ucciso a Pagani, la prostituta bulgara Nikolova Temenuzhka è stato condannato a 20 anni di carcere. La sentenza a carico di Carmine Ferrante, 36enne, fabbro di Vietri sul Mare è arrivata nel pomeriggio di ieri da parte dei giudici del Tribunale di Nocera Inferiore. L’imputato, assistito da Agostino De Caro e da Bernardina Russo aveva scelto di essere giudicato con il rito abbreviato. Una scelta operata al fine di tentare di evitare una pena severa, quale l’ergastolo, e visto anche il clima pesante nei suoi confronti creatosi ultimamente: Ferrante è indagato anche per l’omicidio di un’altra prostituta, Mariana Tudor Szekeres, ritrovata senza vita nella zona industriale di Salerno nello scorso mese di maggio.
Nikolova Temenuzhka, fu uccisa la sera del 12 agosto 2017 e ritrovata giorni dopo nei pressi del cimitero di Pagani. Ferrante, sposato e padre di tre bimbi, era accusato di omicidio volontario aggravato dai futili motivi. Lui si è sempre difeso dalle accuse mosse a suo carico. L’auto di Ferrante, una Citroen C2 era stata ripresa dalle telecamere della videosorveglianza sulla statale 18. I frame del video mostravano che “Nina” (così la prostituta si faceva chiamare nell’ambiente) era salita a bordo dell’auto del fabbro. Da quel momento era sparita. Ad allertare i carabinieri era stata una segnalazione da parte di una amica di Nina, preoccupata per la prolungata assenza. Il corpo della donne fu trovato fra le sterpaglie di via Leopardi a Pagani. Era in avanzato stato di decomposizione. Tutti gli elementi raccolti dagli investigatori condussero a Carmine Ferrante. A casa sua e nell’auto – intestata ad un pregiudicato di Sant’Antonio Abate, poi risultato estraneo ai fatti, la stessa utilizzata per adescare la prostituta, sono stati ritrovati dei profilattici. Nell’abitazione dell’uomo i militari hanno sequestrato una pistola artigianale, tre pistole a salve, un giubbotto antiproiettile, 50 cartucce calibro 38 illegittimamente detenute e numerosi dvd pornografici. Inoltre , nell’auto dell’uomo furono rinvenuti dei gioielli risultati appartenere alla vittima.