Adriano Rescigno
Non le manda a dire Francesco Pastore dai microfoni di LiraTv, candidato allo scranno più alto del Consiglio comunale per il centrodestra, il quale, parafrasando le sue parole sta conducendo una “battaglia per la libertà”; concetto ribadito anche in merito ai problemi relativi all’aeroporto di Salerno che per la sua ultimazione necessita di decine di espropri suscitando l’ira dei residenti. «Gli espropri sono un problema fondamentale perchè espropriare 100 famiglie ed oltre nella prima casa, non si può fare così. Non si può espropriare una famiglia con una lettera, immaginando uno sviluppo non chiaro ai tanti. Io dico a quelle famiglie che sarò seriamente vicino a loro e non consentirò a nessuno di venire sul mio territorio e fare delle barbarie. Il fatto che chi ha l’onore di dirigere l’aeroporto sia candidato nelle liste che a noi sono avverse la dice lunga. Non saremo servi di nessuno se non dell’autonomia» Pastore che descrive come l’avversario come un’entità che mina alle fondamenta la città e la sua vita politica e culturale come obiettivo principale l’ultimazione del «piano urbanistico che farà voltare pagina su una serie di regole fondamentali. Il piano di sviluppo della marina di Pontecagnano Faiano, che è un provvedimento ad hoc che riguarda quella parte della città per chiedere la modifica di una serie di norme di convivenza civile tra residenze, attrazioni turistiche ed il mare. Altro aspetto fondamentale di questo programma è la realizzazione di una serie di opere pubbliche, il rifacimento delle due piazze e dei due corsi. Piazza Sabbato la immagino destinata ai bambini mentre piazza Risorgimento un grande agorà che attrae le persone che dal sagrato della chiesa vanno sul corso. Il corso Umberto lo stesso, si arriverà a Sant’Antonio, completando l’opera già iniziata; riqualificazione di Corvinia, ampliamento dei luoghi di aggregazione; un campo sportivo. Un’opera alla quale sono molto legata è piazza San Benedetto, dedicata al nostro patrono e che sarà realizzata a Faiano alle spalle del convento e sarà il luogo dedicato all’identità e al senso di appartenenza. A questo sarà affiancata la riorganizzazione dei servizi comunali con una società che si occupi di manutenzione. Usciremo e troveremo le modalità per gestire la modalità di raccolta differenziata dei rifiuti con un’isola ecologica, cercando di lasciare il consorzio che mensilmente lascia i dipendenti senza stipendi. Attueremo le modalità per una gestione diversa dei rifiuti. Daremo così opportunità ai giovani, alle persone al di sopra dei 50 anni e tramuteremo questa loro disperazione in speranza. Guarderemo a tutti, alle persone con diverse abilità su cui abbiamo già fatto tanto. Guarderemo a tutti, alle persone con abilità diverse». Non mancano dunque le stoccate ai deluchiani protagonisti di un accordo (Giuseppe Bisogno – Giuseppe Lanzara – ndr) che ha meravigliato e fatto storcere il naso a molti.