di Andrea Pellegrino
«Il Comune di Salerno a Pastena offre il seguente servizio: apertura domenica 1 marzo dalle ore 9,00 alle 13,00 e dalle ore 16,00 alle 20,00 per rilasciare la tessera elettorale (necessaria per votare) a chi non ne è in possesso». L’annuncio viene dato dal Circolo Pd Salerno Sei (guidato dal consigliere comunale Angelo Caramanno) e si rivolge a quanti domani dovranno recarsi ai seggi per votare alle primarie del Partito democratico che vedono in campo il sindaco “emerito” Vincenzo De Luca.
Ebbene sì. Alle primarie di un partito e non alle vere e proprie elezioni. Ma, nonostante ciò, gli uffici comunali resteranno aperti con tutte le conseguenze (economiche) del caso. Non solo il Pd utilizzerà gran parte di sedi comunali per allestire i seggi nei diversi punti della città ma utilizzerà anche il personale dell’ufficio di stato civile per emettere i duplicati di certificati elettorali. Come se fosse una vera e propria elezione disciplinata per legge. «Apprendo da fonti del Pd che per domenica, in occasione delle primarie del Pd (evento interno ad un partito politico) – dice il consigliere comunale e provinciale Roberto Celano – sarebbe stata autorizzata l’apertura straordinaria degli uffici elettorali per la consegna di tessere elettorali eventualmente smarrite. Se veritiera tale notizia, apparsa su qualche sito del partito, sarebbe di una gravità inaudita. I contribuenti salernitani tutti, anche quelli che non simpatizzano per il Pd e che, in ogni caso, non hanno alcun interesse a votare per le primarie di un partito, già spremuti da una tassazione iniqua e vessatoria, sono chiamati a pagare i costi ingenti da sostenere per mantenere aperta in giorno festivo la struttura dell’ufficio elettorale, attivata come se si trattasse di una elezione con valenza amministrativa o politica. Tale deliberazione, se realmente assunta – prosegue Celano – sarebbe l’ennesimo esempio di arroganza amministrativa ai danni dei salernitani e di sperpero di risorse, che potrebbero più utilmente essere utilizzate, rispetto alla deprecabile farsa delle primarie di un partito che ha fornito, nei mesi scorsi, uno spettacolo indecente di “politica politicante”».