«Mani pulite? Penso che oggi, quantomeno, ci sia lo stesso livello di corruzione.
Per cambiare qualcosa bisogna agire sul piano culturale e non soltanto attraverso i processi, mi sono dimesso da magistrato anche per questo». Sono le parole di Gherardo Colombo, ex magistrato noto per aver condotto inchieste come “mani pulite” e “propaganda due”, che nel tardo pomeriggio di ieri era a Salerno per partecipare ad un incontro al Centro Sociale di Pastena. Colombo si è confrontato con i cittadini sul tema “politica, antipolitica e legalità”, un’iniziativa promossa dalle comunità del Volto Santo e del Gesù Redentore, con il gruppo Agorà, la Bottegaia, l’associazione di volontariato Oasi, la cooperativa il “Portico” e il gruppo di Salerno della Rete Radiè Resch. «33 anni passati in Magistratura sono tanti, in questi 33 anni sono successe tante cose, mi è capitato di investigare in tanti eventi e fatti che hanno avuto anche un rilievo esterno – ha dichiarato Colombo – da P2 a tangentopoli, il periodo che ricordo di più è proprio quello di tangentopoli, vent’anni fa con la scoperta di un sistema di corruzione. Tanti anni hanno segnato anche un percorso personale, in 33 si diventa vecchi ed allo stesso tempo ci si evolve, per me sono stati anche anni di evoluzione – l’ex magistrato ha parlato del livello di corruzione attuale, nel nostro paese, rispetto a ciò che emerse nella storica inchiesta di “mani pulite” – io non so se oggi c’è più corruzione rispetto ai tempi di mani pulite, sembrerebbe così, quantomeno se non ce ne è di più penso che non ce ne sia di meno. Secondo me servirebbe lavorare molto sul piano culturale, io non credo che sia attraverso i processi penali che si riesce a fronteggiare la corruzione quando il tasso di devianza e il tasso di trasgressività della popolazione è così elevato. Bisognerebbe, attraverso un lavoro molto paziente, tenendo conto che c’è bisogno di tempo, riuscire a stimolare profondamente una riflessione sul rapporto che esiste fra ciascuno di noi e le regole, secondo me la strada giusta è quella.
Io mi son dimesso dalla Magistratura per ragioni che comprendono anche questa convinzione che è necessario fare dell’altro, rispetto a ciò che si fa da magistrati. Potevo rimanere in Magistratura per altri 14 anni ma ho deciso di smettere proprio per questo – ha proseguito Colombo parlando dei suoi continui incontri con i giovani in tutt’Italia – faccio quasi 300 incontri all’anno con i giovanissimi, più altri incontri con gli adulti come questa sera a Salerno (ieri per chi legge) . Bisogna parlare con i giovani, anche questa è una buona strada, solo che se uno fa queste cose da solo l’incidenza di quello che fai è piuttosto limitata. Io ho girato tutta l’Italia e dove la mafia e il crimine organizzato è più radicato si fa più fatica, però aldilà di questo io non vedo differenze clamorose.
Se mi riferisco ai giovani devo dire che sono molto disponibili al coinvolgimento .