di Andrea Pellegrino
La bozza della nuova legge elettorale disegna, nel salernitano, sei collegi per la Camera dei Deputati e quattro per il Senato. Secondo il nuovo modello, sei e quattri collegi uninominali con a seguito un listino bloccato. Salerno città – per l’elezione dei deputati – si troverà insieme ai comuni della Valle dell’Irno, Giffoni sei Casali, San Cipriano Picentino e San Mango Piemonte. Collegio esteso fino a Battipaglia per l’elezione dei senatori.
E mentre si studiano gli aggiustamenti alla norma che martedì approderà a Montecitorio, nei partiti si scaldano i motori e si pensa alle candidature. Il Movimento 5 Stelle adotterà il consueto metodo, affidando alla rete la scelta dei suoi candidati. Una prima mappa, invece, è già in possesso di Forza Italia e Partito democratico. Naturalmente si parte dagli uscenti che dovranno essere spalmati tra collegi uninominali e listini.
Il Cavaliere potrebbe occupare dall’alto i capilista. In Campania potrebbe essere schierato un vero battaglione: Mara Carfagna dovrebbe essere dirottata su Napoli e quindi nella circoscrizione Campania 1, mentre nel salernitano dovrebbero trovare casa Maurizio Gasparri ed anche Renato Brunetta, oltre all’uscente Enzo Fasano. Poi c’è il rettore dell’Unisa Aurelio Tommasetti che gioca sul tavolo nazionale per accaparrarsi un posto bloccato in Forza Italia. Una manovra che avrebbe indispettito il governatore della Campania Vincenzo De Luca. Tra i due, infatti, da qualche tempo non corre più buon sangue. Cerca un porto sicuro anche Antonio Fasolino, reduce dalla mancata elezione in Consiglio regionale con Caldoro. Per gli uninominali in corsa ci sarebbero già Gaetano Amatruda, Lello Ciccone ed anche Ernesto Sica pronto a scendere in campo con Forza Italia nel collegio che comprende i comuni di Acerno, Battipaglia, Bellizzi, Giffoni Valle Piana, Montecorvino Pugliano, Rovella, Olevano e naturalmente Pontecagnano. A sud, invece, il collegio sarebbe stato già opzionato da Giovanni Fortunato, primo cittadino di San Marina. Al Senato, invece, nel collegio Salerno – Valle dell’Irno è quasi certa la candidatura dell’ex sindaco di Mercato San Severino, ed già assessore regionale all’ambiente Giovanni Romano.
Nel Pd c’è Piero De Luca che dovrebbe correre nel collegio uninominale di Salerno città. Poi spazio agli uscenti: Tino Iannuzzi, potrebbe ottenere la nuova deroga (ha superato il limite di mandati) e quindi tentare la riconferma. In caso contrario è già pronto Antonio D’Alessio, attuale consigliere comunale di Salerno. Poi Tonino Cuomo (in quota Orlando) e Simone Valiante (in quota Emiliano). Al Senato riconferma, invece, per Angelica Saggese. Verso lo stop, invece, la ricandidatura di Sabrina Capozzolo: al suo posto dovrebbe scendere in campo Franco Alfieri che tra pochi giorni lascerà la fascia tricolore ad Agropoli. Non si esclude il ritorno in campo del già senatore Alfonso Andria mentre nel collegio Cava – Costiera potrebbe esserci il sindaco metelliano Enzo Servalli.
Tra l’altro non si esclude che il Partito democratico possa ospitare anche qualche candidato del Partito socialista, inibito alla corsa solitaria per l’alta soglia di sbarramento. Così Enzo Maraio dovrà “trattare” con i democrat salernitani per inserirsi o inserire i suoi.
Fratelli d’Italia potrebbe superare la soglia del 5 per cento con un accordo con la Lega di Salvini. Nel partito di Giorgia Meloni dovrebbe essere riconfermato Edmondo Cirielli mentre gli altri possibili candidati potrebbero essere Antonio Iannone (attuale segretario regionale di Fdi) ed Imma Vietri. Incognita, invece, su Alberico Gambino che con molta probabilità resterà in consiglio regionale.
Cercherà di unire tutte le forze di sinistra alternative al Pd, il Mpd – Articolo 1. Intorno al neonato movimento, infatti, ci saranno Tabacci e Pisapia ma anche Sinistra Italiana. In Campania, inoltre, non si esclude l’accordo con il movimento DeMa di Luigi de Magistris. Tra i nomi in corsa per Camera e Senato, ci sarà quasi certamente quello dell’uscente Michele Ragosta. Tra i ritorni, invece, probabile quello del già senatore Andrea De Simone. Tra le new entry quella di Federico Conte, attuale coordinatore provinciale di Mdp.
Alternativa Popolare, dopo lo strappo con Matteo Renzi, ha avviato una operazione per riaggregare tutte le forze moderate, liberali e popolari di centro. Al vaglio c’è anche il ricorso alle primarie per la scelta del leader che faccia da sintesi tra le diverse anime centriste. Nel «listone di centro» tenterà la riconferma Nino Marotta ma ci sarà anche il ritorno di Giudo Milanese, già deputato con Forza Italia.
Ed Ala? Forse il gruppo parlamentare si scioglierà e la salernitana Eva Longo dovrà trovare nuova casa.