Salerno/Agro/Vesuviani. Droga dal Sudamerica, cocaina e marijuana, per le piazze del Salernitano grazie alle cosche del Reggino, a un intermediario e alcuni complici di origine napoletana. Blitz con 14 arresti (11 in carcere e 3 ai domiciliari più un obbligo di dimora) eseguito ieri dalla Dia di Salerno su disposizione del gip che ha accolto le richiesta della procura Antimafia (pm Cannavale). Si tratta di personaggi con residenza anche nel Nord Italia e tutti con contatti nel Reggino e quindi con la Ndrangheta. Secondo l’ipotesi accusatoria condivisa dal giudice il sodalizio aveva intrattenuto rapporti con appartenenti alle cosche degli Alvaro di Sinopoli (Reggio Calabria). Elemento centrale del gruppo Carmine Ferrara residente a Giffoni Valle Piana il quale avrebbe svolto la funzione di intermediario tra i narcotrafficanti stranieri e le organizzazioni operanti sul territorio nazionale. Durante le investigazioni è stato acclarato che il porto di Salerno è assurto ad hub nazionale per l’importazione di droga dal Sudamerica. L’indagine è arrivata a una svolta quando lo scorso anno gli uomini della Dia avevano rinvenuto 22 quintali di cocaina celati in un container proveniente dall’Ecuador ed imbarcato su una motonave battente bandiera libanese. Le operazioni sarebbero state coordinate da Francesco Volpe e la vecchia conoscenza Cataldo Esposito detto ‘o ragiunier residenti nei Picentini e avrebbero visto l’interesse della famiglia calabrese degli Alvaro, Nicola e Francesco finanziatori dell’importazione e acquirenti della cocaina, rappresentati in territorio salernitano, per le operazioni di intermediazione con Carmine Ferrara ed il collaboratore Salvatore Rocco, dal calabrese Fortunato Marafioti e dal napoletano di Barra Errico D’Ambrosio quest’ultimo avente il ruolo di delegato della famiglia Alvaro e dei co-finanziatori “napoletani”. Poi c’era il filone agro vesuviano con la tonnellata di marijuana sequestrata a una ditta export di Poggiomarino da cui doveva essere smistata su Scafati e Boscoreale. In questo contesto emergerebbe la figura di Antonio Malafronte di Boscoreale, contitolare della società interessata all’importazione del carico nonché l’italo-americano Michele Annunziata. Quest’ultimo avrebbe organizzato l’importazione della droga, finanziata in parte dal napoletano Giuseppe Gargiulo e avrebbe, quindi, incaricato, dietro corrispettivo economico, Franco Volpe ed uno degli irreperibili per il coordinamento delle operazioni materiali di recupero dello stupefacente. Francesco Volpe domiciliato ad Ogliastro Cilento, avrebbe avuto il compito di individuare gli obiettivi e di fornire appoggio logistico ad un gruppo di correi, provenienti dalla Puglia, i quali, diretti da Michele Campaniele, avrebbero eseguito i furti. IN CARCERE Carmine Ferrara, 60 anni di Pomigliano d’Arco e residente a Giffoni Sei Casali; Alfonso Masullo, 57 anni di Cava de’ Tirreni; Franco Volpe, 52 anni residente a Sessa Cilento; Giuseppe Carraturo, 67 anni di Pontecagnano Faiano; Cataldo Esposito, 74 anni di Nocera Inferiore e residente a Pontecagnano Faiano; Salvatore Rocco, 55 anni di San Sebastiano al Vesuvio; Fortunato Marafioti, 43 anni di Cosoleto; Francesco Alvaro, 26 anni di Sinopoli; Nicola Alvaro, 41 anni di Sinopoli; Errico D’Ambrosio, 39 anni di Cercola; Michele Annunziata, 79 anni di San Giuseppe Vesuviano ma residente in Canada. AI DOMICILIARI Antonio Malafronte, 39 anni di Scafati e residente a Boscoreale; Michele Campanile, 58 anni di Ruvo di Puglia; Giuseppe Gargiulo, 70 anni di Lettere. OBBLIGO DI DIMORA Antonio Ansaldi, 48 anni di Ogliastro Cilento
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