Erika Noschese
Sembra continuare l’emergenza clochard a Salerno. Il porticato del teatro Verdi, a pochi passi da Palazzo di Città e Questura, sembra essere divenuta la casa a cielo aperto di un cittadino senza fissa dimora. La scena, tutt’altro che da città europea, sembra indignare ulteriormente i cittadini salernitani che – solo pochi giorni fa – hanno dovuto assistere ad un’altra situazione poco piacevole: extracomunitari nudi che si lavavano nelle inquinate acque del fiume Irno. «Non si possono assistere ancora a queste scene nel 2018. Bisogna trovargli una sistemazione idonea, che dia innanzitutto a loro stessi una dignità e contestulamente non tolgano la dignità dei luoghi simbolo della città», hanno dichiarato alcuni salernitani dopo aver assistito alla scena del senza tetto rannicchiato nei pressi del teatro municipale di Salerno. Stessa situazione anche nei pressi del noto bar Zerottonove, anch’esso situato nei pressi del Comune di Salerno. Di sera, quando i clienti del bar vanno via, c’è un’anziana donna che tenta di riposare “comodamente” – se così si può dire – seduta su di una sedia dei tavolini posizionati all’esterno del locale e per tentare di ripararsi dal freddo. La situazione, sul lungomare di Salerno, non sembra essere tanto diversa, tra senza fissa dimora che gironzolano per passare il tempo ed extracomunitari dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti. Ad attirare l’attenzione è un giovane, presumibilmente italiano, che passa intere mattinate seduto su di una panchina del lungomare alla ricerca di qualche salernitano intenzionato a passare del tempo giocando a Dama. Una situazione tutt’altro che gradevole per Salerno e per gli stessi clochard che, ogni notte, rischiano la vita a causa delle gelide temperature invernali. A via dei Carrari, i volontari della Protezione civile comunale di Salerno, insieme ad altre associazioni salernitane – tra cui la Venite Libenter di Rossano Braca – e unità di strada, è stato attrezzato il campo per accogliere i clochard in questo lungo periodo invernale. La scadenza, inizialmente, era prevista per lo scorso 28 febbraio ma le associazioni impegnate nell’emergenza freddo, con l’ausilio del settore Politiche Sociali del Comune di Salerno, sono riusciti ad ottenere una proroga, dapprima di soli 15 giorni e poi fino ad aprile, lasciando ai senza fissa dimora la possibilità di trascorrere le feste di Pasqua con un tetto sulla testa, buon cibo e la compagnia dei volontari, senza contare le innumerevoli iniziative messe in moto dai volontari dell’associazione di Braca per permettere a queste persone di passare il tempo, come i laboratori di ceramica e decorazione. Ma, a quanto pare, non basta. Nonostante la sede di via dei Carrari sia aperta 24 ore al giorno, con la possibilità di accogliere anche i fedeli amici a 4 zampe, sono ancora tante le persone che non hanno un tetto sulla testa e trascorrono la notte in strada, con cartoni per tentare di ripararsi dal freddo. Non aono pochi i casi che si sono registrati in città di clochard trasferiti d’urgenza in ospedale proprio a causa del freddo e dei problemi di salute che la vita di strada comporta.