Claudia Pecoraro: «Colleghi della maggioranza delusi Vadano verso un gruppo misto» - Le Cronache
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Claudia Pecoraro: «Colleghi della maggioranza delusi Vadano verso un gruppo misto»

Claudia Pecoraro: «Colleghi della maggioranza delusi Vadano verso un gruppo misto»

di Erika Noschese
«Molti colleghi continuano a sostenere che reggeranno ancora per poco, che prenderanno posizione, io vorrei che lo facessero. Vorrei che prendessero una posizione, che si schierassero. Che uscissero dai gruppi politici di riferimento». Quella che sembra essere a tutti gli effetti una provocazione altro non è, invece, che un sincero appello lanciato dalla consigliera del Movimento 5 Stelle Claudia Pecoraro che invita i “delusi” della maggioranza Napoli a lasciare e formare un gruppo misto.
Consigliera Pecoraro, dopo tante smentite e arrivata l’ufficialità circa il rimpasto in giunta. Cosa ne pensa?
«Se dovessi dire di esserne stata sorpresa, mentirei. Sapevamo che la scelta di Assessori tecnici era stata dettata solo da ragioni di opportunità legate alla necessità di non far entrare in Consiglio Comunale la Francese. Hanno atteso che il tempo passasse, il processo proseguisse nel silenzio, la gente dimenticasse, l’attenzione mediatica calasse. E poi hanno ripagato il debito elettorale. Ciononostante, resta l’amarezza del modo in cui gli Assessori Brigante e Adinolfi sono stati ripagati, e finanche trattati durante il loro servizio alla città. Due professionisti che si sono prestati al gioco di questa amministrazione, cercando di risolvere problemi importanti, mettendoci faccia e reputazione, commettendo, a mio avviso, un grosso errore. Forse avevano pensato che nel loro ruolo di esperti, di esterni, avendo una propria credibilità, avrebbero anche potuto mantenere libertà di posizione e di idee. Ma con il sistema nel quale si sono immischiati la libertà non è valore contemplato. Penso che la città ha perso la possibilità di avere persone competenti in ruoli importanti e delicati. Penso che questa amministrazione è piegata completamente su se stessa, incentrata solo sul ripagare i voti, e che non si preoccupa del futuro della cittadinanza, non ha interesse al benessere collettivo, non sa neanche dove sta andando e come fare per arrivarci».
Come si spiega la scelta del sindaco di rimuovere due tecnici esperti e di lasciarne solo uno e nel contempo di nominare due assessori che non hanno alcuna competenza in materia?
«Con estrema franchezza ho molta difficoltà a comprendere il ragionamento sotteso a queste scelte. Sicuramente il patto elettorale andava rinsaldato. La lista dei Progressisti ha ottenuto le maggiori preferenze elettorali e nella politica “chi vince prende il bottino”, ma lascia perplessi l’individuazione delle deleghe operate dal Sindaco. Quello che credo, è che avremo Assessori ombra, che gestiscono di fatto il comparto amministrativo, lasciando le passerelle alla politica. E questo è un problema. Dovremmo iniziare a pretendere, come cittadini, che chi ci amministra e governa abbia le competenze tecniche per farlo, altrimenti continueremo ad avere debiti pubblici. Non possiamo infatti dimenticare che Salerno ha un debito di circa 200 milioni di euro e questo perché vengono candidate – ed elette – persone che non hanno competenze tecniche e politiche. In ogni caso con questo rimpasto avremo solo un nuovo Assessore “politico”, Eva Avossa non è stata candidata alle scorse amministrative, di fatto è una tecnica anche lei, seppur di partito.In questo ragionamento non si coglie il senso di questa operazione ibrida, perché se l’obiettivo era ricostruire una giunta politica, forse a me sarà sfuggita la candidatura di Tringali. Ma quest’amministrazione ci ha abituato a straordinari colpi di scena».
Cosa si sente di dire ai colleghi della maggioranza visibilmente delusi da questa decisione?
«Faccio una premessa. Quando sono entrata per la prima volta in consiglio comunale non conoscevo quasi nessuno, ma con il tempo, in questi due anni, ho avuto la possibilità di scoprire e approfondire alcuni rapporti. In questi due anni in più occasioni ho visto molti sguardi abbassati, incupiti, imbarazzati, ho letto l’incredulità e l’amarezza, e questo mi ha molto dispiaciuta. Il decadimento di questa amministrazione è sotto gli occhi di tutte e tutti, il suo immobilismo, la sua tracotanza, l’indifferenza con cui gli stessi consiglieri vengono trattati, sono segnali impossibili da non cogliere. Io vorrei solo che si iniziasse a restituire dignità alle istituzioni, ai consiglieri comunali, alla politica tutta. Molti colleghi continuano a sostenere che reggeranno ancora per poco, che prenderanno posizione, io vorrei che lo facessero. Vorrei che prendessero una posizione, che si schierassero. Che uscissero dai gruppi politici di riferimento. Perché i provvedimenti li vota il consiglio, e il consiglio sono i consiglieri. Forse spostare il baricentro, iniziare a ragionare insieme sull’azione politica migliore per questa città, potrebbe anche iniziare a far capire alla cittadinanza che esiste un’alternativa al vice regno deluchiano. Che i re finiscono, ma i popoli restano».
A palazzo di città nasce il comitato pari opportunità, un gruppo importante soprattutto alla luce delle ultime tragedie avvenute a livello nazionale. Qual è il suo obiettivo?
«L’obiettivo del gruppo interconsiliare, che mi vede investita del ruolo di referente, è quello di attivare iniziative sul territorio volte al contrasto alla violenza di genere. Da quando mi sono insediata in Consiglio comunale ho sempre portato all’attenzione del Sindaco, della giunta e dei colleghi il tema della violenza maschile sulle donne e della responsabilità che abbiamo nel nostro ruolo istituzionale. In questi due anni ho sempre cercato di mantenere alta l’attenzione dell’amministrazione e la creazione di questo gruppo è per me un grande successo che sento di condividere con i colleghi e le colleghe che lo hanno altrettanto fortemente voluto e che con me lo compongono.Importante è stato sicuramente per me il sostegno del collega Arturo Iannelli, con il quale mi ritrovo spesso a condividere battaglie. I primi obiettivi che ci siamo dati sono quelli di individuare risorse per finanziare due percorsi di formazione, uno rivolto ai bambini e alle bambine delle scuole primarie, con durata annuale, e uno destinato ai docenti, nell’ambito della formazione continua, sui temi dell’educazione emotiva e degli stereotipi di genere e parità di genere. Poi abbiamo un po’ di idee e qualche sorpresa, ma le riveleremo un po’ alla volta».
Si torna a parlare di Fonderie Pisano ma nessuna soluzione concreta…
«La circostanza che le Fonderie Pisano continuino ad essere attive è molto grave per me. Esiste un silenzio assordante delle istituzioni sul punto e nonostante l’Istituto Superiore della Sanità abbia richiesto “un’indagine epidemiologica ambientale secondo metodo accreditati su scala individuale o di piccola-area” nulla è stato fatto e il tanto richiamato Studio Spes continua a fare riferimento ad indagini in area vasta senza rispondere al quesito ministeriale. Viene da chiedersi perché non viene effettuata l’analisi dei dati così come richiesta! Intanto le Fonderie continuano a bruciare e ad immettere fumi e micropolveri. Anche la procedura di adeguamento che i Pisano avevano avviato al Comune di Salerno è decaduta, non avendo la proprietà mai dato esito alla richiesta di modifica del progetto avanzata dagli uffici tecnici comunali. Ogni giorno che passa è sempre più chiaro che l’amministrazione non ha interesse reale a chiudere le Fonderie, del resto il sistema di potere deluchiano si fonda su clientele e favori elettorali, e gli elettori, si sa, restano tali finché li accontenti».
Giovedì primo consiglio comunale con lanuova giunta. Cosa si aspetta?
«Mi aspetto quello che ho sempre visto in questi anni, mani alzate e signorsì. Mi aspetto che votino per quello che è stato detto loro di votare – al momento, Angelo Caramanno Presidente del Consiglio comunale – mettendo da parte il loro sentire, la loro opinione, il proprio volere, la loro libertà.Vorrei però sorprendermi, sempre pronta ad iniziare un nuovo percorso».