di Erika Noschese
«Che la bozza del regolamento per le progressioni verticali non sia passata per la Commissione Statuto e Regolamento è l’iter, sbagliato, ma, ripeto, è l’iter normale di questa Amministrazione. A noi le bozze dei regolamenti non arrivano mai, con il benestare della presidente della Commissione Tea Siano, che su questa cosa non si è mai imposta, nonostante, tutti i commissari abbiano chiesto, sin dall’inizio di questa consiliatura, che i regolamenti vengano posti prima alla nostra attenzione e poi portati in Giunta per la votazione o sottoposti ai sindacati. Una richiesta la nostra legittima, perché anche noi consiglieri comunali possiamo dare delle indicazioni o un parere. Ma nessuno ci ha mai ascoltato, i regolamenti arrivano solo quando sono stati approvati dalla giunta e quindi noi dobbiamo prenderne visione per poi, eventualmente parlarne in consiglio comunale. Arrivano in commissione, per la precisione due giorni prima del consiglio comunale, con il benestare della presidente, che, lo ripeto, su questa cosa non si è mai imposta». Ad attaccare la presidente della commissione Statuto e Regolamenti, Tea Siano è la consigliera del Movimento 5 Stelle Claudia Pecoraro che sulla bozza di regolamento per le progressioni verticali aveva già avuto modo di esprimere la sua contrarietà rispetto alla bozza di regolamento trapelata. «Mi auguro che blocchino questa bozza, perchè sarebbe ancora più assurdo se proprio loro facessero passare un regolamento che non rispetta non solo la legge, ma neanche la meritocrazia che proprio loro dovrebbero difendere. Mi auguro che le organizzazioni sindacali, rispettando il loro dovere istituzionale e costituzionale, vogliano tutelare tutti i lavoratori e le lavoratrici che rappresentano e non soltanto una parte di essi – ha detto la consigliera pentastellata – Non tiene in considerazione minimamente le sollecitazioniche da vari consiglieri comunali, sia di maggioranza che di opposizione, erano state prospettate all’interno di varie commissioni, come quella Bilancio, quella Statuto e Regolamento, Politiche sociali, Annona e turismo. In varie Commissioni abbiamo affrontato il tema di rimpinguare il corpo della Polizia Municipale e mettere in atto le progressioni verticali chiedendo anche di garantire progressioni verticali che riconoscessero una qualifica superiore a persone competenti e che avessero anche l’età per mantenere quel ruolo per un tempo lungo e non a soggetti prossimi al pensionamento». Secondo la pentastellata, infatti, la bozza di regolamento «dare vantaggio agli anziani e lo vogliano fare creando un sistema di punteggio che è sproporzionato rispetto alla normativa nazionale la quale dice che quando c’è un concorso o un bando che garantisce un punteggio per ogni voce di valutazione, ogni voce deve rispettare una proporzionalità minima rispetto alle altre. La proporzionalità è che ogni voce deve coprire almeno il 20% del totale del punteggio messo a disposizione. Dunque, nel nostro caso specifico di questo regolamento, ogni voce deve avere in media 26 punti. Ma non è così, perchè dando 2 punti per ogni anno di anzianità di servizio, si potrebbe arrivare ad avere 50 punti e questo vuol dire che per le altre voci, come i titoli di studio, scendi sotto quei 26 punti, altrimenti non ci si trova con i punti totali. Dunque questa bozza non rispetta la normativa nazionale, e non la rispetta perchè si deve fare un favore all’anzianità di servizio». L’anzianità di servizio può essere un criterio di valutazione, perchè questa vuol dire che si ha una certa esperienza e l’esperienza può essere un valore aggiunto ma, ha detto ancora, «se poi quell’esperienza corrode la maggioranza e il peso che sono gli altri criteri, si capisce bene che il tutto è sproporzionato. Non si può avvantaggiare solo l’anzianità di servizio, andando a discapito del titolo di studio, con altri errori clamorosi, perchè si va ad equiparare la Laurea magistrale con una Laurea triennale, e si vuol valutare la specialistica come una seconda Laurea, andando a dare un punteggio maggiore a chi ha una Laurea di nuovo livello rispetto a chi ha una laurea conseguita con il vecchio ordinamento. Un criterio assolutamente impugnabile». In merito a tutti gli altri errori presenti nel bando la consigliera focalizza la sua attenzione su due in particolare, ovvero le competenze digitali e gli attestati di lingua inglese: «A che titolo poi il dirigente di settore può rilasciare degli attestati per le competenze digitali. La normativa nazionale prevede che le competenze digitali vengano date da persone o organi riconosciuti dal Miur. Dunque se il comandante Rosario Battipaglia ha tale qualifica lo renda noto, perché dal suo curriculum vitae non risulta, altrimenti abbiamo un problema. Voglio sperare che questo possa essere stato un refuso, un errore in buona fede, ma sicuramente bisogna correre ai ripari anche su questo punto, perché le competenze digitali vanno verificate da chi per legge ha la qualifica per fare questo – ha aggiunto – Per quanto concerne invece la conoscenza di almeno una lingua straniera, trovavo già assurdo ed irrisorio che nei precedenti bandi venisse concesso solo un punto a chi era in possesso di attestati riconosciuti dal Miur, figuriamoci ora che invece questi attestati non vengono neanche richiesti e presi in considerazioni. Togliere questa voce mi sembra una cosa che non ha nessun senso. Se pensiamo che Salerno, almeno stando a ciò che dice il Sindaco e la giunta, vuole diventare una città turistica e poi non abbiamo gli agenti della polizia municipale che parlino almeno una lingua straniera allora c’è un problema di concezione di come debba funzionare una città turistica. Il requisito di conoscenza di almeno una lingua straniera, dunque non solo va reinserito, ma deve avere anche un punteggio molto più consistente rispetto ad altri requisiti. Saper parlare la lingua straniera è fondamentale, ed è un requisito che dovrebbero possedere tutti coloro che fanno parte della Polizia Municipale di quella che dice di essere una città turistica». Poi conclude evidenziando l’ultimo, importante errore, presente nella bozza del regolamento, ovvero il colloquio orale: «In tutti i concorsi, esami, progressioni verticali o orizzontali, dove si procede ad un colloquio orale, la commissione, seppur interna, deve essere formata da membri di altri settori e non solo da quelli del settore di appartenenza. La presidenza, inoltre, non deve essere data, per quanto concerne, ad esempio, la Polizia Municipale, al Comandante in carica. Mentre la prova orale va per legge sorteggiata. Per legge vanno preparate le domande prima ed inserite all’interno di buste o bussolotti, che poi ogni candidato estrarrà a sorte. Non è possibile scegliere la domanda in base alla persona che si ha di fronte, perché la legge non prevede questo metodo. La cosa preoccupate – conclude la Pecoraro – è che in questo territorio si continua a fare quello che si vuole, senza tenere conto delle norme di legge di riferimento. Ecco perché questa bozza di regolamento deve essere subito stoppata e sono contenta che anche alcuni consiglieri di maggioranza si siano opposti». Diversi i consiglieri di opposizione che in questi giorni sono intervenuti sul tema, a tutela del corpo di polizia municipale affinché possa essere rivisto il regolamento in quanto fatto, a detta di molti, solo per privilegiare una categoria di dipendenti rispetto ad una altra con punteggi che creerebbero un gap enorme e che porterebbero il corpo a non essere così giovane come necessario.