di Erika Noschese
C’è chi perde e chi, a mani basse, vince e porta casa. Si può riassumere così l’ingiusta sorte che sta colpendo molte associazioni di volontariato costrette a fare i conti con l’imbarazzante decisione di un ente che non premia il merito ma, forse, l’individuale fedeltà. O, banalmente, l’aspetto prettamente lavorativo. Così, se da un lato ci sono associazioni che oggi sono costrette a lasciare le strutture comunali mettendo a rischio le loro attività, dall’altro c’è chi, contratto lavorativo alla mano, porta a casa strutture, fondi e benefit di ogni tipo. È il caso di Limen, l’associazione guidata dal segretario dell’assessore alla Trasparenza Claudio Tringali che oggi, pare, abbia avuto conferma di poter restare presso la sede di via Lungomare Trieste 13 nonostante lo scandalo della festa di compleanno negli spazi della fondazione Menna. A Gianni Fiorito, infatti, sarebbero stati affidati gli spazi che occupa oggi l’associazione Nazionale Marinai D’Italia per portare avanti le loro attività. Giusto, forse lodevole se non fosse che l’unica associazione che oggi ha spazi adeguati è proprio quella del segretario di Claudio Tringali che, addirittura, vorrebbe fingere di essere super partes tanto da abbandonare la giunta quando gli assessori sono chiamati a votare provvedimenti a favore di Limen, come i finanziamenti concessi lo scorso anno per il Limen Festival e quelli che, manco a dirlo, verranno dati anche quest’anno come già richiesto dal presidente Fiorito. Intanto, sull’assenza di spazi pubblici e sulla decisione dell’assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Salerno è intervenuta la consigliera del Movimento 5 Stelle Claudia Pecoraro: «Il tema è veramente gravissimo perché stanno sfrattando tantissime associazioni – vedi tutte quelle che erano nella ex scuola Gatto – per fare interventi sicuramente utili, ma senza preoccuparsi di togliere servizi sociali alla città. Le associazioni della scuola Gatto volevano delocalizzarle fuori quartiere- ha ricordato la consigliera Pecoraro – Ma questi progetti tra quanto partiranno? E nel frattempo gli amici continuano a rimanere intoccati ed intoccabili, e i “non piegati” al sistema, fuori. Perché il piano di ridimensionamento scolastico che prevedeva l’abolizione di un istituto a Giovi non è stato attuato come immaginato dalla Falcone e ha inciso, negativamente, su Fratte, Matierno e Calcedonia? Perché in quell’istituto a Giovi c’erano associazioni legate ad Eva Avossa e Massimiliano Natella e sappiamo che Gaetana Falcone si è battuta ma alla fine le hanno “imposto” la scelta. E nel frattempo l’assessore Tringali in Commissione Statuto e Regolamenti, martedì, ha confermato, di nuovo, che il regolamento per la gestione e l’affidamento dei beni pubblici ai privati ed alle associazioni è pronto da mesi e da mesi giace inerme e non letto sulla scrivania del Sindaco!». E dunque l’attacco diretto all’amministrazione: «La verità è che loro poggiano il potere esclusivamente sul voto clientelare, perché non sanno amministrare e quindi non detengono il potere per competenza o merito, ma solo per favoritismi. E quel posto gli piace troppo per esercitare la democrazia», ha aggiunto la Pecoraro.
1 Commento
Anche la mia associazione, assegnata dal comune nello stabile dove sta la CRI di fronte il comando dei vigili a fuorni, un’associazione di protezione civile che ha partecipato a tutte le calamità successe in Italia, dalla frana di Sarno all’emergenza ultima dei campi Flegrei. Serviva ai vigili urbani, ci hanno costretti ad abbandonare la sede.
Comments are closed.