di Monica De Santis
E’ stata Monica Natale, con l’aiuto del figlio Massimiliano (20 anni) e del secondogenito di soli 15 anni, ad uccidere, fare a pezzi e poi occultare i resti del marito, il panettiere Ciro Palmieri, di Giffoni Valle Piana. E’ stata lei, ad ucciderlo e poi andare a denunciare ai carabinieri la sua scomparsa. E’ stata lei ad ucciderlo, la donna che durante la trasmissione “Chi l’ha visto?” aveva lanciato in lacrime un appello affinchè il marito, dal quale si stava separando, potesse tornare a casa. Tentativi i suoi di depistare gli inquirenti. Tentativi falliti, perché il suo racconto e quello dei figli, (anche il più piccolo di 11 anni è iscritto nel registro degli indagati) hanno insospettito sin da subito. Troppe cose che non coincidevano, troppe falle in un racconto che non corrispondeva con la personalità ed il carattere di Ciro Palmieri. Monica, infatti, aveva dichiarato, nel corso della sua denuncia, fatta il 30 luglio, ovvero il giorno dopo il delitto, e poi raccontato nuovamente in televisione, che il marito si era presentato a casa chiedendole di mettere dei vestiti in una borsa. Poi si era allontanato e non aveva più contattato né lei né i figli. Ed è qui che gli inquirenti hanno iniziato ad avere dei dubbi. Ciro Palmieri, infatti, era noto a tutti, che non si spostava mai dal paese, usciva di rado e al massimo andava al bar con qualche amico, e allora perchè improvvisamente sarebbe andato da quella che stava per diventare la sua ex moglie a chiedergli di mettere in una borsa dei vestiti? Un racconto che, fin da subito, non ha convinto gli investigatori. Dalle immagini delle telecamere di sorveglianza della casa della famiglia Palmieri è emersa la verità. Le immagini erano state sovrascritte, ma i carabinieri sono riusciti a recuperare il video del delitto. Immagini forti, nelle quali si vedeva chiaramente che la donna ed i figli erano gli autori materiali dell’omicidio. Tra il panettiere e la moglie era scoppiata una violenta lite, poi la donna e i figli di si sono avventati su di lui con dei coltelli. Il tutto davanti al figlio 11enne, terrorizzato da quello che stava accadendo dal padre. La donna e i due ragazzi hanno sferrato numerosi colpi, anche quando l’uomo era ormai a terra. Chi indaga parla di una reazione d’impeto da parte della moglie e dei suoi due figli che “con più coltelli” hanno colpito Palmieri. Poi hanno fatto a pezzi il cadavere. Sempre le immagini delle telecamere, infatti, hanno ripreso la successiva amputazione di una gamba della vittima. Anche il resto del corpo è stato buttato nello stesso punto, in località Pettine, zona impervia di montagna. Proprio gli indagati, all’atto del fermo avvenuto ieri mattina, avevano indicato il luogo in cui avrebbero gettato il cadavere di Ciro Palmieri. Impegnati nelle ricerche, dalla stessa mattinata di ieri, c’erano i vigili del fuoco e i tecnici del Soccorso alpino e speleologico (Cnsas). Sul posto, anche la squadra del distaccamento vigili del fuoco di Giffoni Valle Piana con il supporto dei reparti speciali speleo alpino fluviali che, in collaborazione con il personale del Cnsas, hanno recuperato la salma dell’uomo che era in un dirupo in località Curticelle di Giffoni Valle Piana, nel Salernitano. Le operazioni sono state coordinate dai carabinieri di Giffoni Valle Piana coordinati dal capitano Graziano Maddalena. Nelle prossime ore gli indagati, assistiti dall’avvocato Damiano Cantalupo, saranno interrogati. Dalle loro parole potrebbero emergere elementi utili a ricostruire il movente dell’efferato omicidio, sicuramente riconducibile, tuttavia, ai rapporti tra l’uomo e gli altri componenti della famiglia. Mercoledì, invece, è in programma l’autopsia che sarà effettuata dal medico legale Gabriele Casaburi.
“Questa è una di quelle giornate che non vorremmo mai vivere”
“Questa è una di quelle giornate che un’intera comunità non vorrebbe vivere mai. C’è tanto sgomento nei miei concittadini per un dramma, uno choc per una città dai principi sani, dai valori forti e puri come i nostri. La notizia di questa mattina (ieri per chi legge, n.d.r.) mi ha lasciato un grande dolore. Pensare che la nostra Giffoni e in particolar modo la tranquillità di una frazione come quella di Curticelle possa venir scossa in maniera così atroce lascia veramente tanto dolore e rammarico, con un gesto lontano anni luce da quanto la mente umana possa anche soltanto immaginare”. Lo scrive su facebook il sindaco di Giffoni Valle Piana, Antonio Giuliano, commentando il fermo di ieri mattina della moglie Monica Natale e di due dei tre figli di Ciro Palmieri, l’uomo scomparso, secondo quanto denunciato dalla moglie, a fine luglio nel salernitano, con l’accusa di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà (al panettiere infatti è stata tagliata una gamba e gettata via con il resto del corpo) e occultamento di cadavere. Un post nel quale il sindaco ha espresso tutto il suo dolore per una vicenda che purtroppo farà parlare ancora per molto della sua cittadina. “E’ difficile trovare parole in questo momento, credetemi. Desidero ringraziare le autorità competenti per il lavoro che hanno fatto in queste settimane per far venire a galla la verità” conclude il primo cittadino della città del cinema.