di Andrea Pellegrino
“La sanità campana è sempre più materia giudiziaria. La nuova indagine questa volta coinvolge l’ex consigliere regionale della Dc e poi del Pd Francesco Casillo, padre dell’attuale capogruppo regionale del Pd Mario, su presunte irregolarità e pressioni per le nomine dei vertici Asl. Inchiesta che si aggiunge a quella che vede coinvolto Enrico Coscioni, consigliere del governatore De Luca per i temi attinenti alla sanità’”. Lo denuncia la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino, membro della Commissione Sanità, commentando la perquisizione dell’ufficio di Casillo senior per l’ipotesi di reato di voto di scambio. “L’ordinamento italiano è garantista e non prevede che le eventuali colpe dei padri debbano ricadere per forza sui figli – sottolinea – constatiamo però come il figlio Mario, succeduto al padre in Consiglio ed eletto per la prima volta nel 2010 con circa 18.000 voti, nella seconda elezione ha conquistato lo scettro di consigliere più votato dei dem con ben 31.307 preferenze.”. “La storia è sempre la stessa – aggiunge – fino a quando le nomine nella sanità saranno appannaggio della politica senza i necessari filtri e il rispetto del merito e della trasparenza, non si interromperà il nefasto meccanismo delle clientele e della spartizione”. “Il Movimento 5 Stelle ha duramente attaccato questo sistema da Prima Repubblica che con De Luca è diventato ancora più spregiudicato – evidenzia – Il reuccio della Campania, nonostante la nuova legge Madia, continua a nominare nominati con una legge costruita a sua misura che non tiene conto di merito e trasparenza, ma solo delle scelte insindacabili del padrone”. “La sanità campana è un deserto – conclude Ciarambino – e su questo deserto c’è chi costruisce il proprio feudo di potere per il potere sulla pelle dei cittadini campani”