di Monica De Santis
“Tutte le volte che una persona giovane ci lascia prematuramente ciò è fonte di immenso dolore, ma lo è ancora di più – unito a sentimenti di rabbia, diciamo anche di odio, comprensibili in tali momenti pur se non condivisibili cristianamente – quando la morte è dovuta all’atto criminale di una persona, ancora di più quando questa persona, irragionevolmente e sconsideratamente, professava un presunto sentimento di amore.
Ma l’amore, certamente, è realtà totalmente diversa da questo: è fatto di rispetto per la libertà e la vita dell’altro, non di pretesa, di violenza, di morte”. Inizia con un messaggio che monsignor Andrea Bellandi, arcivescovo metropolita della Diocesi di Salerno, Campagna e Acerno, ha voluto inviare ai genitori ed al fratello, il funerale di Anna Borsa, la 30enne uccisa dal suo ex compagno il primo marzo mentre era al lavoro in un salone di parrucchiere, in via Tevere, a Pontecagnano.
Centinaia le persone che ieri mattina hanno voluto dare l’ultimo saluto a quella bella ragazza con gli occhi color cielo. Ed anche il cielo ieri sembra volesse dire addio ad Anna, con quella pioggia leggera che è venuta giù per tutta la giornata, proprio come le lacrime che hanno bagnato il viso di tutti i presenti. Nello spiazale esterno della chiesa della Madonna del Rosario nel quartiere di Mariconda gli amici di Anna hanno esposto un grande manifesto con la sua foto. Poi i palloncini bianchi, rossi e color argento, lanciati in aria all’uscita del feretro.
Ed ancora un altro striscione con la scritta “Da oggi i tuoi occhi brilleranno fra le stelle. Rip bellissimo angelo. Ciao Anna” La bara con il corpo di Anna è arrivato in chiesa poco dopo le 11 accolto da un lungo applauso. Ad accompagnarla in questo ultimo viaggio gli inconsolabili genitori Ettore Borsa e Fortuna Romano, il fratello Vincenzo che nel manifesto funebre ha descritto la sorella come “l’angelo più bello della mia vita”, con loro le zie e gli zii e poi le cugine ed i cugini e tantissimi amici.
“Siamo vicini alla famiglia di Anna, conosco la sua famiglia fatta di persone semplici che lavorano. In questo momento vivono un dolore profondo causato da un gesto inspiegabile e irrazionale. Spesso la violenza ha radici proprio nel possesso e nell’irrazionalità” ha detto don Angelo Barra nella sua omelia, mentre prima della benedizione finale della bara, è toccato a don Antonio Pisani, parroco della chiesa dell’Immacolata di Pontecagnano, che conosceva bene Anna, ricordarla ancora una volta.
Don Antonio ha raccontato di Anna e del dramma che si sta vivendo come comunità ecclesiale. Il suo “Ciao Anna, ci rivedremo presto” è stato accompagnato da un lunghissimo applauso. All’uscita del feretro, tra gli applausi e un dolore immenso e composto, gli amici hanno fatto volare in cielo decine di palloncini bianchi e a forma di cuore, che reggevano biglietti e foto di Anna.