di Erika Noschese
Grave la situazione emergenziale nel settore della sanità e socio assistenziale. La denuncia arriva dalla Cgil di Salerno che ieri mattina ha illustrato le iniziative che saranno messe in campo per chiedere all’Asl di Salerno e all’azienda ospedaliera universitaria Ruggi d’Aragona di avviare un confronto per mettere in campo iniziative a tutela degli utenti, sempre più spesso costretti a fare ricorso alla sanità privata o a lunghe liste d’attesa. «Abbiamo una grave situazione emergenziale nel settore della sanità e socio assistenziale, le persone hanno difficoltà di accesso ai pronto soccorsi così come alle cure primarie e secondarie, gli anziani sono non accuditi, lasciati in Rsa o case di riposo quasi abbandonati a loro stessi», ha dichiarato Arturo Sessa, segretario generale Spi Cgil di Salerno che lancia l’allarme anche in merito alle decisioni del governo nazionale di prevedere ulteriori tagli: «credo sia nostro compito scendere in piazza, sollecitare i cittadini, stringere un’alleanza con loro per far sì che istituzioni, direttori generali e governatore si rendano conto che questa situazione non è più sostenibile», ha poi aggiunto Sessa. Domani, una prima assemblea si terrà dinanzi l’Asl di via Nizza mentre lunedì dinanzi l’azienda ospedaliera universitaria Ruggi d’Aragona. «Abbiamo una serie di problemi da affrontare con le direzioni strategiche: subìamo carenze di medici e quindi chiusura o accorpamenti di servizi in tutti i presidi, non solo dell’Asl Salerno ma anche dal Ruggi. Noi da tempo stiamo chiedendo una cabina di regia affinchè le due aziende si parlino tra di loro perché la situazione sta diventando drammatica: la filiera della carenza di medici è nazionale ma qui ci sono stati ritardi nella predisposizione delle assunzioni. C’è bisogno di fare scelte chiare, stiamo rischiando di contrarre i servizi e quindi garantire meno servizi di qualità ai cittadini ed emerge con i punti nascita, non c’è ancora chiarezza rispetto alle responsabilità ma lo stesso succede a Battipaglia, a Nocera, al pronto soccorso di Salerno con problematiche enormi – ha dichiarato il segretario generale della Fp Cgil di Salerno Antonio Capezzuto – Cerchiamo di trovare un dialogo con le aziende se così non dovesse essere la porteremo avanti perché i cittadini hanno bisogno di risposte così come i lavoratori che stanno subendo, data la carenza di personale, carichi di lavoro eccessivi e questo stress correlato porta a servizi di minore qualità. Il nostro impegno è quello di analizzare la situazione, rivendicare risposte che per ora non sono arrivate a fronte di un rimpallo di responsabilità inconcepibile. Noi da una parte affrontiamo una carenza di personale e dall’altro ciò che accade nel quotidiano quindi giusto che ci siano gli ispettori se hanno ritenuto opportuno capire cosa sta accadendo ma giusto anche che si acceleri perché i medici hanno bisogno di lavorare in tranquillità. Inoltre, bisogna restituire l’idea ai cittadini che si può andare presso le strutture ospedaliere perché c’è qualità, una partita da chiudere subito per evitare speculazioni politiche». Parla invece di «contesto drammatico» il segretario generale della Cgil, Antonio Apadula che ha vissuto personalmente la carenza di posti letto, con un suo familiare costretto ad attendere per ore e ore in pronto soccorso su una barella. «Ci troviamo in un contesto drammatico in provincia, addirittura sta assumendo un aspetto ancora più importante a livello nazionale laddove il governo non finanzia adeguatamente la sanità e non la supporta; accendiamo i riflettori sulla nostra provincia, in maniera chiara ed equivocabile, dobbiamo mettere in atto azioni per riportare in un contesto normale quelle che sono le attività della sanità. Non è pensabile che da eroi del covid oggi ci troviamo in una situazione drammatica, con una sofferenza nei pronto soccorsi, negli ospedali ma soprattutto anche gli anziani non autosufficienti – ha dichiarato Apadula – Le liste d’attesa sono infinite, c’è bisogno di registrare questa carenza drammatica ma è la gente che lo chiede, dobbiamo unire le forze sociali affinchè questa iniziativa possa riuscire. Una situazione drammatica, non si può non fare nulla, speriamo che qualcosa cambi mettendo in piedi ulteriori iniziative».