di Andrea Pellegrino
Ce l’hanno messa tutta ma da Forza Italia non è giunta nessuna reazione. Alla fine, nel mentre ogni partito s’organizza e cala i suoi nomi fuori dai giochi resta il partito azzurro cittadino che se da un lato rivendica la leadership, dall’altro non è escluso che attenda che gli altri si coalizzino su un nome per poi seguire a ruota. Sostanzialmente Forza Italia, allo stato, non avrebbe nessun nome da proporre ma solo una serie di capicorrente, l’uno alternativo all’altro. E non avrebbe neppure una “copertura nazionale” da sfruttare, considerando il completo disinteresse del caso Salerno da parte dell’ex ministro Mara Carfagna, fino a qualche tempo fa considerata addirittura una delle possibili candidate a sindaco. E nulla esclude, nel contempo, che il sempreverde nome della Carfagna possa essere sfilato all’ultima ora. Ma prima dei se e dei ma, il quadro attuale della situazione del centrodestra pare abbia il minimo comune denominatore della sconfitta quasi certa e già somatizzata e di una assenza di un programma alternativo al ventennio deluchiano. Per quanto riguarda i candidati in campo, Antonio Iannone resiste sul tavolo del Fratelli d’Italia che lavorano a Roma per chiudere un accordo nazionale, guardando anche alle altre città capoluogo della Campania chiamate al voto. Napoli compresa. Noi con Salvini ha calato il suo tris (Peduto, De Fazio, Valese) ma guarda con interesse Roberto Celano che ha tracciato un solco con la sua civica “Attiva Salerno”. Celano dalla sua avrebbe anche il Nuovo Psi di Antonio Fasolino. Sullo sfondo l’incognita Antonio Cammarota che tieni in piedi la sua civica “La nostra libertà” e quella di Antonio Roscia che attende di capire cosa accadrà in Forza Italia.
Una fotografia, questa, figlia di errori iniziali, con l’assenza di un metodo condiviso per la scelta del leader della coalizione. L’esclusione, in prima battuta, delle primarie di coalizione (da parte di Forza Italia, in particolare) avrebbe generato l’attuale frammentazione che potrebbe portare anche ad esclusioni eccellenti nel prossimo consiglio comunale. Frammentazione aggravata dall’assenza di una alternativa alle primarie e con l’ingiustificata esclusione di un primo coinvolgimento degli attuali consiglieri comunali del centrodestra, allo stato e sulla carta, i veri rappresentanti dell’elettorato cittadino. Una condizione questa sfuggita alle varie segreterie provinciali e cittadine che avrebbero spazzato via i loro rappresentati istituzionali. Con il paradosso tutto azzurro, dove alla guida del coordinamento cittadino c’è Raffaele Adinolfi che è anche consigliere comunale.