di Erika Noschese
Mentre si provano a delineare definitivamente gli scenari politici, i partiti iniziano a mostrare crepe evidenti. Questo non è solo il caso di Azione che, dopo l’accordo con il Pd, rischia seriamente di perdere pezzi. La responsabilità sembra essere, in parte, anche di Luigi Di Maio: il ministro degli Esteri, dopo l’addio al Movimento 5 Stelle, ha lanciato il suo partito politico. Un movimento, “Insieme per il futuro” che inizialmente sembrava intenzionato a correre da solo per poi unirsi a Centro Democratico e dare così vita ad un’unica grande coalizione. Una decisione che sembra aver fatto storcere il naso agli esponenti di Centro Democratico che – almeno in Campania – sembrano pronti a salutare Bruno Tabacci. Dai vertici nazionali del partito bocche cucite e un’apparente serenità che non corrisponde a quanto sta accadendo in queste ore. “Se Tabacci ha deciso di fare una lista con Di Maio la facesse, che problema c’è. Sono scelte che spettano ai vertici nazionali”, ha tagliato corto il coordinatore regionale Raimondo Pasquino, ex rettore dell’Università degli Studi di Salerno. Voci di queste ultime ore vorrebbero il partito a livello regionale pronto a presentare un documento di dissenso contro l’alleanza con Insieme per il Futuro e il suo responsabile Politico, Luigi Di Maio e, di conseguenza, dimissioni e addii di massa al partito. Ma anche su questa ipotesi Pasquino non sembra intenzionato a lasciar trapelare nulla. “Documento? Non ho nulla da dire. No, non confermo”, ha infatti detto il coordinatore regionale di Centro Democratico che si avvale della facoltà di non smentire le voci di queste ultimi giorni, sempre più insistenti. “Sono gli organi di partito a decidere il da farsi, non conta la volontà del sindaco – ha aggiunto l’ex rettore dell’Università degli Studi di Salerno – Non sta a noi capire in che direzione andare se a destra, a sinistra o al centro. L’ultima parola spetta a Tabacci e ai vertici nazionali del partito, come ho già detto, ma sicuramente siamo coinvolti nella scelta che riguarderà anche i vertici locali, provinciali e regionali”. E alla domanda se l’accordo ha generato delusione tra gli iscritti anche in questo caso Tabacci taglia corto: “Delusione? Questa è una sua sensazione, non abbiamo mai parlato di delusione perchè in politica si vive di realtà, non di delusione. Bisogna vedere come vanno le cose e poi decidere come devono andare – ha detto – Questa situazione sarà esaminata nel momento in cui saranno definiti gli scenari, la politica va avanti in maniera spedita e così è ancora presto per parla”. L’obiettivo del centro sinistra oggi è provare a realizzare un campo ampio che possa tenere insieme varie anime: Pd, Azione, la sinistra e magari anche il movimento politico di Tabacci e Di Maio: “Io non sono un politico di professione, non spetta a me fare queste valutazioni. Io sono solo un dirigente e ho il compito di capire cosa fare quando saranno stabilizzate queste alleanze, facedomi portavoce delle richieste dei tanti iscritti che appartengono al movimento politico, in Campania”, ha aggiunto ancora Pasquino.