di Monica De Santis
“Non per giustificare il consulente alla cultura Ermanno Guerra, ma la verità è che anche lui sta aspettando di capire che cosa accade al Comune di Salerno”. Il consigliere comunale d’opposizione Roberto Celano, non difende Guerra, ma spiega perché ad oggi il settore cultura a Salerno soffre più che negli anni addietro. “Noi ci troviamo in una situazione di grave difficoltà, al di là di quello che dice l’assessore al bilancio, la situazione dei conti del Comune di Salerno è difficilmente recuperabile, è disastrosa. L’assessore e l’amministrazione dovranno decidere entro il 17 giugno se aderire al salvacittà o meno. Allo stato attuale l’adesione non prevede nessun beneficio finanziario per Salerno, cioè il Governo, non ci mette un euro, quindi aderire significa riconoscere una condizione di pre dissesto o di dissesto del Comune atteso che all’Amministrazione viene concesso dal Governo nazionale una sorta di salvacondotto, cioè per due anni non viene dichiarato il dissesto con conseguenze patrimoniali per gli amministratori. L’adesione ovviamente peserà sui cittadini, perchè ci sarà l’aumento dell’addizionale comunale, ci sarà un aumento dei canoni ed altri paletti che verranno messi. Già il fatto che l’assessore ci pensi all’adesione vuol dire che le condizioni finanziarie del Comune sono difficilmente recuperabili. Ma se non si decide questo e se non si approva il bilancio di previsione che ancora non abbiamo approvato, non riusciranno a dare un budget al delegato Guerra, è come un cane che si morde la coda. Perché senza un budget non si può organizzare nulla”. Non si può organizzare nulla, oltre quello che già è stato previsto, come spiega lo stesso Celano… “Eventi che hanno avuto i contributi anche negli anni addietro e che sono promossi da qualche amico dell’amico. Nel caso specifico di Salerno Porte Aperte, che è una manifestazione che il Comune organizzava da ben 26 anni, bisogna ora capire qual’è il reale motivo per cui si è scelto di non supportare. Anche perché è una sciocchezza non farla, visti i costi ridotti, ma visto anche che si tratta di una manifestazione che ha avuto una valenza culturale per la città non da poco. Ecco allora mi chiedo perchè non riproporla. Contrariamente ad altre manifestazioni che mi sembrano molto più inutili, questa mi sembra una manifestazione meritevole e meritoria. Quindi credo che il delegato Guerra debba comunque dare una risposta in merito a questa decisione di sospendere questa manifestazione”. Non è solo una questione economica visto che ci sono manifestazioni che il Comune sostiene economicamente ed anche con cifre importanti… “Da sempre le risorse disponibili vengono distribuite a favore degli amici più stretti, gli amici degli amici. La logica non è meritocratica, questo credo che lo sanno tutti. E in un periodo fallimentare come quello che stiamo vivendo attualmente, è normale che la cerchia degli amici più stretti si va anche a restringere ulteriormente. Ripeto non esiste nessun criterio meritocratico, esistono invece dei criteri di appartenenza, si sceglie prima di finanziare gli amici più vicini e poi se restano risorse si vede a chi darle. E Salerno Porte Aperte non rientra negli amici più vicini”. La mancanza di fondi sta a significare che difficilmente si potrà realizzare l’arena al Parco del Mercatello? “Questo dipende. Le difficoltà finanziarie sono evidenti, l’abbiamo detto. Se ci sono dei tagli da fare, si parte ovviamente dalla cultura che a questa amministrazione non interessa. L’arena al Parco del Mercatello si potrà realizzare solo se per caso si dovessero trovare fondi esterni. Fondi che metterebbero altri enti. Questo me lo auguro per i tanti operatori culturali che purtroppo non rientrano nella cerchia degli amici più stretti e che sperano in quello spazio per poter lavorare in estate”.