Ancora una volta i fatti “sbugiardano” teorie e racconti favolosi di chi da ormai troppi mesi si cimenta in interpretazioni goffe e balorde di una norma che, invece, appare quanto mai chiara e comprensibile anche ai profani in materia giuridica.
Dopo l’Authority anche la prima sezione del tribunale civile di Salerno, accogliendo il ricorso di cittadini salernitani, ha dichiarato la sussistenza della causa di incompatibilità di De Luca ai sensi dell’art.13 della L. 148/2011 ed ha dichiarato la decadenza dello stesso dalla carica di sindaco.
Per otto mesi abbiamo assistito ad un incredibile teatrino, ad uno spettacolo grottesco e vergognoso che ha visto protagonisti il Primo Cittadino ed il Consiglio Comunale di Salerno, di fatto delegittimato dalla decisione dei giudici ed ancor prima da quanto disposto dall’Authority. Consiglieri di maggioranza e di pseudo opposizione hanno tentato con ogni mezzo di prender tempo al solo scopo di “preservare” la poltrona e di consentire a De Luca di continuare a ricoprire illegalmente le cariche di Sindaco e di Sottosegretario, senza minimamente preoccuparsi del grave danno d’immagine arrecato alla città.
De Luca per “resistere” incollato su più sedie appellerà la decisione e, nel contempo, continua ad omettere di convocare, come richiesto anche dal Presidente del Consiglio Comunale sin dall’inizio dell’anno, l’adunanza dei capigruppo e conseguentemente una seduta del Consiglio Comunale.
INTERVENGA IMMEDIATAMENTE IL PREFETTO di Salerno che, nella circostanza non ha di certo brillato per decisionismo ed incisività, se si pensa che il suo collega di Milano di recente, in similare circostanza e neppure in presenta di una pronuncia dell’Authority, ha egli stesso adito il Giudice ordinario per la decadenza del Consigliere Regionale del Pdl Mantovano, scontentando in ogni caso il PD lombardo che avrebbe ritenuto più opportuna la nomina di un commissario ad acta o la richiesta al Ministro degli Interni dello scioglimento del Consiglio Comunale per gravi inadempienze, parlando di atteggiamento pilatesco del Rappresentante del Governo.
Le dimissioni rappresenterebbero per il Sindaco incompatibile l’unico atto serio e possibile. Non con le chiacchiere, non con sceneggiate e “buffonate” ma solo con il rispetto delle regole si onora una città!