«Avevamo denunciato e chiesto la documentazione relativa ai fitti bassi concessi dal Comune di Salerno così come abbiamo denunciato, più di una volta, gli esorbitanti costi sostenuti per la stagione del teatro Verdi e non solo. Il Crescent? Votai contro e proposi la realizzazione di un acquario. Se la mega struttura non dovesse essere realizzata questo progetto di finanza che immaginammo potrebbe vedere la luce». Di alcuni dei temi più significativi che hanno caratterizzato l’ultimo quinquennio salernitano, Roberto Celano si è occupato in prima persona, forte anche della sua posizione di consigliere comunale di opposizione. Oggi, Celano, è candidato sindaco di “Attiva Salerno” e si appresta ad affrontare la campagna elettorale. Affittopoli salernitana, affitti bassi per tutti. Se e come cambiare rotta? «Questa è una denuncia che noi portammo avanti tempo fa, chiedendo anche la documentazione sui locali e sulle abitazioni fittate a prezzi bassi e crediamo che ci voglia un maggior controllo e una regolamentazione della concessione di locazione del patrimonio immobiliare comunale. Ricordiamo che il Comune di Salerno paga fitti passivi esosi e invece ha immobili che loca a prezzi molto bassi; con noi tutto questo cambierà e sarà uno degli elementi di riduzione degli sprechi che ci consentirà di ridurre la tassazione». Crescent e Piazza della Libertà, quale futuro? «Quando fu approvato il Pua di Santa Teresa, votai contro l’edificazione di una mega struttura destinata a civili abitazioni e proposi, nella zona più bella della città, l’edificazione di un acquario in progetto di finanza, ritenendo che fosse un’opera che avrebbe dato un’identità turistica alla città e che avrebbe con entito a centinaia di giovani salernitani di lavorare a tempo indeterminato, avrebbe consentito la valorizzazione del centro storico e un indotto notevole anche in termini di aumento del pil cittadino. Purtroppo non è stato possibile convincere l’amministrazione oggi purtroppo questa vicenda non è più nella disponibilità della politica, ma in mano alla procura, aspetteremo cosa vuole fare la procura, e se la magistratura stabilirà che è un’opera abusiva evidentemente se ne determinerà l’abbattimento; in caso di contrario ci sarà la necessità di realizzarlo”. Luci d’Artista, manifestazione da salvaguardare, migliorare o eliminare? «Dopo dieci anni e circa 40 milioni di euro spesi che sarebbero potuto essere investiti per un’opera o un’infrastruttura importante in città, mi sembra una follia eliminare la manifestazione e significherebbe aver gettato 40 milioni. Noi abbiamo già ottenuto un grande risultato dal momento che, a seguito della nostra denuncia alla Corte dei conti, abbiamo costretto l’amministrazione comunale a fare un bando per l’acquisto delle luci d’artista, perché fino adesso avevano proceduto le avevano comprate sul catalogo, a trattativa privata senza nemmeno fare un bando. Noi riteniamo che questa manifestazione, in ogni caso, debba essere migliorata, perché queste luci devono essere artistiche, quindi io proporrei un bando per gli artisti salernitani e fare in modo che questa manifestazione possa occupare oltre il centro cittadino anche le altre zone di Salerno che sono state dimenticate in passato come la zona orientale e Mercatello, senza limitare i visitatori nel centro cittadino. Noi, ad esempio, abbiamo un’idea: invece del parco “D’Agostino”, struttura che rischia di fare la stessa fin del parco del Mercatello, che manca di ogni tipo di manutenzione nonostante siamo la cityà con la più alta tassazione d’Italia ma siamo anche molto indebitati, in quella zona si potrebbe realizzare, attraverso una gara d’appalto, un grande parco divertimento in città tipo Gardaland o Mirabilandia, perché nell’Italia meridionale non esistono parchi del genere e le famiglie del sud sono costrette a portare i bambini al nord Italia, in una città che nel cuore di due costiere ha una manifestazione come le luci d’artista può attrarre a migliaia di turisti per la sua posizione geografica e per la sua bellezza naturale. Credo che un’idea del genere potrebbe portare occupazione e ricchezza a Salerno». Opere milionarie al Teatro Verdi e incassi bassi, anche in questo caso, iniziative da salvaguardare, migliorare o eliminare? «Noi abbiamo denunciato questa cosa negli anni scorsi. E’ stato un cavallo di battaglia in Consiglio comunale e ogni volta che abbiamo votato i bilanci, abbiamo detto che non è possibile sostenere per una città di 130mila abitanti spendere quattro milioni e mezzo per il teatro Verdi attraverso il contributo dei cittadini, perché il prezzo dei ricavi dei biglietti copre una minima parte dell’importo sostenuto. Perciò, per una città che ha tanti problemi, che non riesce a mantenere i servizi essenziali, che ha esigenze di natura sociale evidenti, non è possibile utilizzare quattro milioni della fiscalità generale per consentire a un centinaio di famiglie di recarsi a vedere l’opera lirica. E’ evidente che in ogni caso il teatro Verdi andrebbe valorizzato, ridimensionando notevolmente la spesa del cartellone perché quei soldi vanno usati per una finalità di natura sociale, per le famiglie bisognose per i servizi e migliorare la qualità della vita in città».
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