Andrea Pellegrino
Giuseppe Longo è il nuovo direttore generale del Ruggi d’Aragona. L’ex commissario dell’Asl di Salerno – grazie alla nomina della Giunta regionale – ha il posto di Nicola Cantone, il dg defenestrato da Vincenzo De Luca, che ora attende “giustizia” dopo aver impugnato davanti al giudice del lavoro il provvedimento di revoca. Dopo la proposta di Mario Iervolino stoppata dal Rettore dell’Unisa Aurelio Tommasetti, dunque, pare che si sia trovata la quadra su Longo che, così, lascerà la direzione dell’azienda Colli di Napoli, la cui guida verrà assunta dal direttore sanitario Giuseppe Matarazzo. Tra l’altro Longo conosce bene la realtà salernitana. E’ stato commissario, infatti, all’azienda sanitaria di via Nizza, sostituendo l’avvocato Antonio Postiglione che – a sua volta – era stato nomina a capo della struttura sanitaria regionale da Vincenzo De Luca. Tra l’altro, anche in precedenza era stato negli uffici salernitani con il ruolo di subcommissario. Ora approda alla struttura di via San Leonardo, dove le fibrillazioni interne non mancano. A partire dalla nomina dei primari e, tra tutte, di quella di Enrico Coscioni che lo stesso Cantone avrebbe bloccato pochi giorni prima della sua rimozione. Toccherà al nuovo direttore generale, infatti, ratificare o annullare tale decisione che riguarderebbe quattro primari usciti vincitori dagli ultimi concorsi banditi dall’azienda universitaria ospedaliera. Poi c’è la partita legata proprio all’Ateneo di Salerno, dove il Rettore è pronto a giocarsi tutte le sue carte ed essere parte integrante della partita. In vista, naturalmente, anche dei prossimi appuntamenti elettorali. Tommasetti è uno dei nomi in campo per un posto alla Camera dei Deputati sotto la bandiera di Forza Italia e con tanto di placet di Silvio Berlusconi. Intanto Tommasetti ha espresso soddisfazione per la nomina: «Si tratta di una indicazione condivisa perché si ritiene che il curriculum del dottor Giuseppe Longo riassuma le esigenze di alta professionalità scientifica e qualificata esperienza manageriale necessarie alla gestione di una azienda complessa come quella salernitana. Scongiurando soluzioni congiunturali come quella derivante da una ipotesi commissariale, si è messo in campo un dirigente capace di lavorare su una programmazione di alto respiro e di lungo periodo».