Cava, «Una città di oltre 50 mila abitanti meritava ben altra guida» - Le Cronache
Cava dè Tirreni Primo piano Politica Cronaca

Cava, «Una città di oltre 50 mila abitanti meritava ben altra guida»

Cava, «Una città di oltre 50 mila abitanti meritava ben altra guida»

di Pina Ferro

«Una città di oltre 50 mila abitanti meritava ben altra guida. Il sindaco Servalli e la sua di giunta, secondo Il mio parere, stanno fallendo sotto tutti i punti di vista. Io sono presente sul territorio, parlo con la gente, discuto e sento. Oggi sono in diversi che non voterebbero più per Servalli. La città, e lo dico con convinzione, è abbandonata a sé stessa, molto più sporca di prima, non vi è manutenzione.
Ho contestato, ho proposto, intervenendo energicamente in Consiglio Comunale. alcune soluzioni e qualcosa sono riuscito ad ottenerle. Ho sollecitato interventi adeguati, da farsi sulle frazioni, ma non mi sono giunti segnali di buona volontà».
A sostenerlo è il consigliere comunale e capogruppo de “La Fratellanza”, Luigi Petrone il quale sottolinea che:«Il fallimento di Servalli è tutto racchiuso nel bilancio consuntivo 2020 con un disavanzo di 12 milioni di euro. Stiamo ancora aspettando, fuori termine, la delibera di approvazione del bilancio di previsione 2021-2023 e di poter leggere il parere rilasciato dall’Organo di Revisione.
Siamo fortemente critici e formuliamo un giudizio, complessivamente negativo, sull’operato dell’attuale Giunta Comunale. Riassumo schematicamente i principali elementi su cui si basa questo giudizio negativo: latitano le realizzazioni (almeno quelle che starebbero a cuore di tanti cittadini); la città appare sempre meno vivibile (traffico, parcheggi, cura dell’ambiente, ecc.); crescono le imposte (in una misura particolarmente vistosa); appaiono mal utilizzate le risorse a disposizione (non soltanto quelle finanziarie, beninteso); si è deciso di vendere parte del patrimonio comunale per fare cassa; è disastrosa la situazione degli impianti sportivi; si è proseguita la politica degli “annunci” in materia di recupero dei “contenitori storici” è diminuita la capacità d’intervento dell’amministrazione in materia di servizi sociali; infine, ultima in elenco ma prioritaria per importanza, la corretta e chiara elaborazione del Puc.
Ma al peggio non c’è mai fine».
Cosa poteva essere fatto in questo periodo di Covid e non è stato fatto per i cavesi?
«Il covid-19 ci ha fatto aprire gli occhi, non solo sulla pochezza e fragilità dell’uomo di fronte alla natura.
Le istituzioni hanno emanato disposizioni estremamente restrittive che hanno avuto una ricaduta in termini economici molto pesante su quasi tutti i settori della nostra città.
A Cava, nonostante le roboanti dichiarazioni di Servalli, effettuate nel corso del Consiglio Comunale del 21 gennaio 2021, l’Amministrazione riuscì, solo dopo un mese, a rendere idonei, presso l’attuale sede della Protezione Civile ex Circoscrizione, i locali da utilizzare per la campagna vaccinale dei nostri concittadini.
Per colpa della inettitudine dell’amministrazione, la campagna vaccinale a Cava iniziò con grave ritardo. Grazie alla loro manifesta incapacità, l’ospedale Santa Maria dell’Olmo di Cava de’ Tirreni non fu inserito tra quelli in cui si effettuavano le vaccinazioni degli over 80. I cittadini ultra 80enni cavesi furono invitati a recarsi a Salerno per la somministrazione del vaccino.
Occorreva invece intervenire con forza, per tutelare i più fragili e i più colpiti da questa epidemia. Occorreva limitarne il più possibile i disagi dei nostri anziani. Bisognava anche chiedere la presenza dell’Esercito sul territorio di Cava, per accelerare la logistica con presidi mobili.
Importante rimane il ruolo delle famiglie nella gestione dell’emergenza scolastica. Occorre istaurare una collaborazione attiva tra “scuola e famiglie”, che dovranno continuare a mettere in pratica i comportamenti generali previsti per il contrasto alla diffusione dell’epidemia, nel contesto di una responsabilità condivisa e collettiva.
Particolare attenzione deve essere rivolta ai referenti scolastici per Covid-19 che vanno adeguatamente istruiti e inseriti in una rete con le altre figure analoghe. In ogni scuola devono svolgere un ruolo di interfaccia con l’Asl e le famiglie».
Pulizia piazza San Francesco, c’è chi rimpiange la sua presenza di un tempo …
«Il santuario è un punto di riferimento per tutta la comunità cavese. A suo tempo, non ho fatto nulla di straordinario. Ho curato, sotto l’aspetto organizzativo, il flusso del turismo-religioso ed ho evitato il degrado della piazza San Francesco, chiedendo e ottenendo la manutenzione dal Comune. In molte circostanze, con l’aiuto di alcuni fedeli, ho curato il verde e le fioriere presenti sul sacrato.
Ho cercato poi il confronto con i giovani che stazionavano e stazionano, tutt’ora, sul sacrato il sabato sera. Mi sono dibattuto con loro, tra il massimalismo e l’interpretazione “morbida”, tra la scelta dell’educazione sistematica e quella della presenza nei luoghi, tra una certa interpretazione della prevenzione e i progetti di recupero, tra la considerazione delle nuove forme di marginalità e rischio».
Ospedale di Cava verso quale futuro?
«Il nuovo ospedale per la città di Cava de’ Tirreni è un progetto ambizioso, che ho portato all’attenzione della cittadinanza. Insieme all’architetto Vincenzo Sorrentino, ho proposto, la costruzione di un presidio ospedaliero nella zona Asi della frazione Santa Lucia, rispolverando un vecchio progetto del sindaco Eugenio Abbro.
Il 17 giugno u.s., l’idea del nuovo nosocomio cavese è arrivata in Consiglio comunale ed è stata approvata dall’Assise cittadina. Un piccolo passo per la realizzazione del progetto che, nasce anche per fronteggiare la difficile situazione dell’attuale ospedale cavese, il “Santa Maria Incoronata dell’Olmo”.
La situazione dell’attuale ospedale è drammatica. Tra qualche anno, obbligatoriamente per legge, l’attuale ospedale di Cava de’ Tirreni, non avrà più la struttura con i requisiti minimi e dovrà chiudere definitivamente.
Vogliamo prevedere il futuro?
Quello che ci interessa è che tutta la città, attraverso i consiglieri, vuole andare dalla Regione per il nuovo ospedale. Un anno fa non si parlava del nuovo ospedale. Per progettare la chiesa mi ci sono voluti 15 anni. Tre volte a settimana bisognava andare alla sovrintendenza, quindi è un iter molto lungo. Noi siamo qui per raccogliere la volontà popolare. Se tutti quanti portiamo avanti l’idea del popolo cavese alla Regione, il nuovo ospedale ci sarà!
L’ospedale è il fiore all’occhiello per tutti quanti noi. Non è la volontà della Fratellanza, ma la volontà comune di tutti i cittadini cavesi!»
A Cava ci si lamenta dell’assenza degli spazi verdi a sufficienza per i bambini.
Cosa proponete?
«In città vi sono alcuni Parchi Giochi con spazio verde in completo stato di degrado e abbandono.
Si tratta delle pochissime strutture comunali sparse un po’ per della città, dove quotidianamente si ritrovano i bambini che dovrebbero poter giocare in sicurezza, ma qualcosa negli anni è cambiato, trasformando i luoghi in parchi fantasma. il gruppo de La Fratellanza, ha più volte fatto richiesta all’Amministrazione Comunale di “adottare provvedimenti urgenti per la manutenzione” ottenendo, in alcuni casi, solo una superficiale pulizia dei luoghi.
Una volta questi Parchi erano un punto di attrazione anche per le famiglie, mentre oggi versano nell’incuria più totale. A preoccupare è soprattutto il pessimo stato di manutenzione dei giochi utilizzati dai bambini che, rischiano di farsi male.
La sicurezza deve essere al primo posto, purtroppo però l’Amministrazione Comunale continua a prediligere altre situazioni. Così, è stato inevitabile richiedere formalmente un intervento urgente. Ovviamente, la richiesta nasce soprattutto in seguito alle numerose segnalazioni e lamentele palesate dai cittadini. Attendiamo speranzosi.
Cosa proponiamo?
A Cava manca un Parco Inclusivo (accessibile ai diversamente abili).
Abbiamo in mente un progetto per la realizzazione di un nuovo Parco Inclusivo attrezzato con ludoteca e aree gioco per i più piccini.
I bambini non accedono ai giochi tutti nello stesso modo ma tutti hanno il diritto di poter giocare.
Giostrine senza barriere si devono integrare con arredi e le pavimentazioni devono essere facilmente percorribili con un passeggino o una carrozzina (sedia a rotelle)».