Castel San Giorgio: La riunione di maggioranza si ritrova con il sindaco Sammartino - Le Cronache
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Castel San Giorgio: La riunione di maggioranza si ritrova con il sindaco Sammartino

Castel San Giorgio: La riunione di maggioranza si ritrova con il sindaco Sammartino

CASTEL SAN GIORGIO. La maggioranza ritrova l’unità intorno al sindaco Pasquale Sammartino. Dopo la levata di scudi del consigliere Gioiella che minacciava di uscire dal gruppo unico  se non si fosse ritornato allo spirito iniziale che poi ha permesso di vincere le elezioni, la riunione di maggioranza di mercoledì sera sembra aver fornito gli elementi giusti per poter avviare i cinque anni di amministrazione. I consiglieri che si sono ritrovati intorno al neo sindaco questa volta non solo non hanno litigato, ma sembrano aver ritrovato le ragioni che li portarono appena tre mesi fa a riunirsi in una unica lista per poi sconfiggere il sindaco uscente Franco Longanella.
Una sconfitta che ancora brucia agli ex amministratori specie ora che vengono fuori nuovi elementi come le numerose consulenze e gli innumerevoli incarichi conferiti nonostante le ristrettezze del bilancio.
La nuova giunta va via via definendo le nuove linee operative tra risparmi obbligati dal deficit di bilancio e la necessità di dare subito il segno di una inversione di tendenza rispetto al passato specie sui costi di alcuni servizi nel passato lievitati vertiginosamente. Con il nuovo clima creatosi sarà non più un problema definire anche le ultime cose che restano da decidere: l’amministratore della San Giorgio Servizi, il responsabile del nuovo Puc da varare e la nuova mappa dirigenziale della macchina comunale.
Sammartino non è più disposto a perdere tempo e nei prossimi giorni, nonostante le ferie, si dovrebbe assistere a un decollo della nuova amministrazione.
«Questa nuova giunta non è affatto partita con lentezza – spiega il primo cittadino Pasquale Sammartino – ma abbiamo voluto inaugurare un metodo democratico di condivisione dei problemi che da una parte, in apparenza, rallenta inevitabilmente i processi decisionali, dall’altra però ci rende più forti perchè ogni confronto accresce la democrazia e ci porta ad assumere decisioni migliori. Le cose da fare sono tante e tali che ci vorrebbe una bacchetta magica. Il deficit di bilancio, in primis, ci penalizza non poco, ma siamo convinti di riuscire a governare il paese con trasparenza, legalità e passione impegnandoci in prima persona solo ed esclusivamente per il bene comune. A me non piacciono i facili alibi. Sarebbe facile trincerarsi dietro un’eredità pesante dei numeri. Ci siamo impegnati e ora tocca a noi dare il segno tangibile di un diverso modo di governare la cosa pubblica».