di Andrea Pellegrino
Alberico Gambino era incandidabile. La sentenza della Cassazione arriva dopo l’elezione a sindaco di Pagani e alla vigilia della proclamazione a Palazzo San Carlo. I fatti si riferiscono al 2012, dopo lo scioglimento del Consiglio comunale di Pagani. Nel 2014 la prima sentenza sfavorevole a Gambino: nessuna candidatura alle elezioni regionali, provinciali e comunali, da svolgersi nella Regione Campania, con riferimento al primo turno elettorale successivo allo scioglimento. Una tesi, questa, sostenuta dal Ministero dell’Interno e accolta anche in Appello e ora passata in giudicato in Cassazione. Respinte le eccezioni presentate da Gambino, assistito dall’avvocato romano Angelo Clarizia, dopo la rinuncia dell’intero suo collegio difensivo: per il Palazzaccio, la richiesta del Ministero dell’Interno è ed era giusta. Una sentenza che arriva come un fulmine a ciel sereno nel mentre Gambino reindossa la fascia tricolore nella sua Pagani. A quanto pare, almeno per quanto riguarda il Comune, la sentenza non dovrebbe aver nessun effetto, seppur pare sia già al vaglio dei legali del neo sindaco. Dopo lo scioglimento del Consiglio comunale a Pagani si è votato il 25/26 maggio del 2014. Elezioni che portarono alla vittoria di Salvatore Bottone, sconfitto domenica al ballottaggio proprio da Gambino. Ma è un passaggio della sentenza ad accedere i riflettori: «L’essere le elezioni amministrative del 25/26 maggio 2014 il “primo turno elettorale successivo allo scioglimento del consiglio comunale”, contemplato dall’articolo 143 comma 11 del d.lgs. 267/2000 ai fini dell’operatività della misura dell’incandidabilità, viene contestato dal Ministero controricorrente, atteso che, a quell’epoca, la sentenza di primo grado, di declaratoria della incandidabilità del ricorrente, non era ancora divenuta definitiva». Diverso lo scenario regionale: l’attuale consigliere regionale di Fratelli d’Italia, infatti, riuscì a candidarsi alle ultime elezioni proprio in attesa della sentenza della Cassazione. Anche in questo caso occorrerà attendere i pareri dei tecnici, benché Gambino sia comunque incompatibile, ad oggi, con la carica di primo cittadino di Pagani.