Caso Unisa, la Siano tace in Commissione - Le Cronache Salerno
Salerno

Caso Unisa, la Siano tace in Commissione

Caso Unisa, la Siano tace in Commissione

di Erika Noschese

Il caso della consigliera comunale Tea Siano, vincitrice di una borsa per attività di ricerca all’Università degli Studi di Salerno finanziata dall’associazione Onmic, guidata dal padre, approda in commissione Trasparenza. La consigliera di maggioranza era collegata da remoto (nonostante l’emergenza pandemica sia finita da anni, i consiglieri hanno ancora la possibilità di collegarsi comodamente da casa o dai loro uffici), ma con microfono e telecamera spenti, senza rispondere all’appello della commissione. Diversi i tentativi di contattarla, tutti falliti, tanto che i membri della commissione hanno deciso di procedere oltre. A sollecitare l’intervento della commissione Trasparenza è stata la consigliera comunale e vice presidente del Consiglio Claudia Pecoraro, che ha annunciato un accesso agli atti per ottenere il dettaglio completo di tutti i fondi concessi alla Onmic negli ultimi tre anni, i progetti in cui sono stati spesi e la rendicontazione dei fondi. Nel frattempo, la commissione ha affrontato un’altra questione delicata per la maggioranza Napoli: la diretta streaming del consiglio comunale. Su questo tema, la maggioranza si è divisa, con alcuni membri che si sono dichiarati favorevoli. «A dire di sì sono quei consiglieri che, mi piace dirlo, hanno il “cuore leggero”. Ho molto apprezzato che alcuni consiglieri di maggioranza abbiano accettato questa proposta», ha dichiarato la consigliera Elisabetta Barone, che ha annunciato battaglia sul Consorzio Farmaceutico intercomunale. Le ultime novità vedrebbero l’amministrazione intenzionata a trasferire la gestione delle farmacie comunali alla Sistemi Salerno. «Ciò che è emerso dall’ultimo consiglio comunale non coincide con quanto emerso in questi ultimi giorni e, se così fosse, ci troveremmo di fronte a un falso in atto pubblico», ha affermato la Barone, riferendosi alla quota di partecipazione del Comune, che sarebbe passata dal 34% al 12%, consentendo all’ente di fuoriuscire dal consorzio. «C’è qualcosa che non torna, serve chiarezza», ha aggiunto l’esponente di Semplice Salerno che chiederà chiarimenti sulla vicenda.