Caso Ruggi, pesa il silenzio assordante delle amministrazioni di Sinistra - Le Cronache
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Caso Ruggi, pesa il silenzio assordante delle amministrazioni di Sinistra

Caso Ruggi, pesa il silenzio assordante delle amministrazioni di Sinistra

di Michelangelo Russo
Ogni salernitano dovrebbe ringraziare l’On.le Pino Bicchielli per l’impegno e la tenacia con cui sta portando avanti la sua battaglia per il Pronto Soccorso di Salerno. E ringraziare l’On.le Maurizio Lupi, capogruppo di Noi Moderati, che lo sta sostenendo in questo. Non mi costa spendere parole di elogio verso autorevoli esponenti di un’area culturale diversa dalla mia. Ma di fronte alla salute dei cittadini e alle ragioni dell’umanità siamo tutti uguali. Mi pesa invece notare il silenzio assordante delle amministrazioni di Sinistra, regionale e cittadina. Non è un silenzio verecondo e rispettoso. Sa di imbarazzo e di senso di colpa. E colpisce pure il minimalismo nella vicenda di tante influenti testate giornalistiche. Pare quasi che attendano un segnale per poter dire la loro. Sono le condizioni di una democrazia sotto controllo. Ma veniamo ai fatti. L’interrogazione di Bicchielli al Ministro Nordio è pesantissima. Nella mia lunga carriera passata mai ne avevo letta una così diretta ed esplicita. Ma devo spezzare una lancia per la Procura, su quella archiviazione di 7 righe. Ho già scritto che il P.M. non ha ricevuto un’informativa della Polizia Giudiziaria esauriente sulle reali condizioni del Pronto Soccorso illustrate dalle immagini di Stella. C’è da dire che i Nas sono bravi e puntigliosi nelle loro indagini, ma purtroppo stavolta è difettato l’intuito investigativo che di solito li anima. Stella ha depositato i filmati, ma a voce ha anche illustrato le condizioni del Pronto Soccorso.
Un collegamento immediato col magistrato di turno ci sarebbe stato bene. E un coordinamento importante con il Procuratore Aggiunto del settore avrebbe consigliato verosimilmente un approfondimento dell’indagine. Occasione perduta, ma queste cose nascono dalla mole del lavoro difficile delle Procure più oberate come Salerno.
E’ in questa mole di carte che è finita, probabilmente, la registrazione dell’uomo legato al lettino per tre giorni che Gianluca Stella ha consegnato ai Carabinieri di Pontecagnano il 18 luglio 2022. Quelle immagini, datate con pure l’orario, nel telefonino di Stella, stanno da qualche parte, e sono il macigno probatorio da acquisire subito, perché stanno ancora nel cellulare di Stella (e le abbiamo viste).
Quell’uomo legato al letto per tre giorni ricorda troppo la tragedia del Professore Mastrogiovanni, morto di sete nell’Ospedale di Vallo della Lucania. Vale la pena di leggere le parole di condanna della sentenza della Corte di Cassazione del 2018 (Presidente Fumo) sulla criminosità del letto di contenzione immotivato. Quella sentenza è un faro di civiltà giuridica, ed esso dovrebbe guidare un’inchiesta che non decolla ancora. Perché Stella, ad oggi 15 novembre 2023, ancora non è stato citato per essere sentito come teste principale.
Per sentito dire, c’è già un Sostituto Procuratore nominato per l’inchiesta. Siamo certi che farà bene il suo dovere. Ma l’urgenza del caso richiede tempi rapidi e incisivi. L’audizione di Stella sarà determinante, perché utile per indicazioni sull’identità delle persone legate ai loro letti.
Le immagini acquisite dalla Procura alla sede di La7 potrebbero non essere utili a tal fine, perché verosimilmente non dovrebbero portare l’orario e il giorno delle immagini ritratte. E senza questi dati, come si fa a individuare i pazienti e acquisire le cartelle cliniche? Abbiamo anche detto che il consenso eventuale dei familiari al trattamento di costrizione fisica all’immobilità non serve a niente, perché solo il paziente, per la Cassazione e la Corte Costituzionale, può dare il suo assenso scritto. E una eventuale giustificazione con lo stato di necessità lascia il tempo che trova, per i limiti di applicazione dello “stato di necessità” di cui all’art. 54 del codice penale. E’ una bella rogna per l’Ospedale.
Ma caricare il Pronto Soccorso di tutte le colpe sarebbe ingiusto.
Un tale disservizio risale anche a responsabilità possibili delle Direzioni circa l’applicazione delle Linee Guida. E suscita interrogativi anche sulla incomprensibile, per certi versi, contrattualistica della ASL con la Sanità Privata. Torneremo presto su questo aspetto nel prossimo articolo.