L’errore è stato accertato senza possibilità di dubbio dall’esame autoptico. La garza è stata dimenticata dopo l’intervento chirurgico effettuato dal dottor Enrico Coscioni e dal suo staff sul povero Umberto Maddolo. Questo basta e avanza per faristituire una commisisone d’inchiesta interna da parte del Dg D’Amato, visto che in maniera pilatesca non si è voluto procedere alla sospensione cautelativa dello stesso primario. Anche perchè alla riesumazone del corpo della vittima e al relativo esame era presente anche il perito nominato dal Ruggi, oltre che al dottor Accarino scelto dallo stesso Coscioni. Ricordate il caso Maffulli, il professore di ortopedia accusato di far effettuare flessioni ai giovani studenti? Quando la vicenda venne fuori giustamente il direttore del Ruggi, al di là degli accertamenti della magistratura, volle vederci chiaro e istituì la commissione interma. Come mai lo stesso trattamento non è stato riservato a questa vicenda? Perchè al di là della morte del paziente, episodio di per sè già gravissimo, impone una serie di interrogativi. Perchè quando fu fatta la conta a fine intervento chirurgico e mancava una garza nessuno si è posto il problema? Perchè, visto che il paziente cominciava a stare male, ci si è limitati ad una semplce radiografia che secondo gli esperti nulla poteva chiarire sul blocco della circolazione e non si è provveduto ad una aortografia che avrebbe sicuramente evidenziato la presenza della garza all’interno del corpo del paziente e si poteva intervenire per rimuoverla? Semplice negligenza, incompetenza nell’affrontare questo tipo di imprevisti o paura di ammettere l’errore? Non sono per gli inquirenti interrogativi di secondo piano perchè la risposta a questo tipo di domande potrebbe portare all’aggravento della posizione degli indagati e ipotizzare anche un cambio di ipotesi di reato: da omicidio colposo a omicidio volontario. Siamo evidentemente nel campo delle ipotesi investigative e da quellle che poi saranno gli accertamenti e le relazioni dei periti nominati dalla Procura di Salerno. Così sono sotto al lente di ingradinmento, come già riportato, le cartelle mediche del 60enne di Montecorvino. Secondo indiscrezioni che filtrano dagli uffici della Procura ci sarebbe qualcosa che non quadra. A proposito di silenzio assordante. Pur in maniera pilatesca almeno D’Amato ha ritenuto di emettere un comunicato con la classica formula nella fiducia alla magistratura. Ma i sindacati perchè tacciono? Di cosa hanno paura? Visto che fanno comunicati anche per un’unghia incarnita, difronte ad un episodio del genere il loro silenzio ela mancata interlocuzione con lo stesso D’Amato sanno di omertà fino a sfiorare la complicità. L’incendio è divampato, la casa sta bruciando ma nessuno ritiene di intervenire.
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