di Andrea Pellegrino
La rivolta del Partito democratico campano contro Vincenzo De Luca non tarda ad arrivare. Mario Casillo presenta già il conto: giunta politica e delega ai trasporti per lui ed assessorato per Assunta Tartaglione, segretaria regionale del Pd dimissionaria e parlamentare non rieletta. Anche a Caserta il clima è incandescente. L’elezione di Piero De Luca sul collegio casertano (dopo la sonora sconfitta del primogenito del governatore nel collegiouninominale di Salerno) ha bloccato la rielezione dell’uscente Camilla Sgambato, che ora attende un nuovo incarico da parte del presidente della Regione Campania. Ma la lista è ancora lunga. C’è il caso De Mita che anche stavolta ha preferito Vincenzo De Luca ad un accordo a destra mettendo su una lista di fortuna che non ha gratificato il nipote Giuseppe che ora punterebbe anche lui a ritornare a Palazzo Santa Lucia. Per ora il governatore avrebbe rispedito al mittente tutte le proposte. Non si tocca nulla in attesa di sviluppi a livello nazionale. Le coperture (politiche) di De Luca al Nazareno sarebbero pari a zero, soprattutto dopo le dimissioni di Matteo Renzi dalla segreteria e la fuoriuscita dell’intero giglio magico, compreso Luca Lotti che da tempo media tra le anime antideluchiane del Pd ed il governatore della Campania. Sullo sfondo l’inchiesta Sma che fa tremare ancora la politica campana e che ha già colpito alti dirigenti e politici vicini all’amministrazione regionale. In ultimo il caso Salerno con i risultati che hanno certificato una profonda crepa nel «sistema deluchiano». E mentre si valutano mosse e strategie, compreso un turn over delle presidenze delle società municipalizzate, a Palazzo di Città è sempre meno probabile un ritorno di Roberto De Luca nell’esecutivo Napoli. Per la sostituzione circola il nome di Luigi Della Greca, ex super dirigente del comune di Salerno (ai tempi di De Luca sindaco) ed attuale consigliere politico del presidente della Regione.