di Adriano Falanga
Tra luci, eventi, pubblicità, la rassegna natalizia è stato un affare da oltre 175 mila euro, senza considerare l’iva dove dovuta. In cambio, un afflusso di visitatori tra i più alti di sempre. Circa 18 mila hanno visitato il Presepe Vivente del quartiere Vetrai, si stima che un 25% di questi sia arrivato da fuori città. Il concertone di Nek (nelle foto a lato) del 2 gennaio ha portato in piazzale Aldo Moro qualcosa come 15 mila spettatori, secondo le stime degli organizzatori. Ma hanno registrato il pienone anche i mercatini al polverificio Borbonico, e i diversi concerti tenuti nelle diverse periferie: Enzo Avitabile a San Pietro, Le Loving a Santa Maria delle Grazie, i Neri per Caso a San Vincenzo. Mancano ancora i concerti del 6 gennaio: Orchestra Polifonica a Santa Maria delle Vergini e l’Orchestra da Camera della Campania al Santuario di Bagni. Le polemiche però sono state tutte per il concertone di Nek, il suo cachet è stato considerato molto oneroso. L’artista nazionale ha portato a casa 90 mila euro più iva, a cui vanno aggiunti i costi per i camerini e le transenne. Soldi in gran parte ricadenti sulla casse comunali, appena 23 mila euro è la somma che arriva dall’Acse e dal Consorzio Interprovinciale delle Farmacie, che non sono certo sponsor privati. Soddisfatto l’assessore al Commercio Nicola Acanfora (nella foto) : “quella che sta volgendo al termine è stata una rassegna natalizia importante e imponente, abbiamo cercato di dislocare i vari eventi in tutta la città, partendo dal centro e toccando tutte le periferie”. Acanfora fa un plauso agli organizzatori del “Natale in Villa”, una manifestazione organizzata da associazioni private, e non inserita nella Rassegna. Dopo le migliaia di visitatori dei primi giorni, l’evento ha chiuso i battenti tra le difficoltà degli organizzatori: “ci hanno lasciato soli”. L’assessore però promette: “un evento che con qualche miglioramento può divenire un appuntamento annuale”.
Tira le somme Acanfora: “Scafati ha vissuto un grande Natale, tutti insieme come una grande famiglia, anche questo serve ad una città per migliorarsi e ritrovarsi, le polemiche le lascio a quella opposizione che ha un idea totalmente diversa di città, una città senza luminarie, senza il grande presepe vivente, uno dei più belli della Campania, senza il concertone. Una opposizione che vuole una città morta e che prende come esempio spesso e volentieri la città di Pompei – il campanilismo di Acanfora – anche il nostro vicino Nando Uliano (sindaco di Pompei, ndr) oltre alle luminarie ha messo in campo una rassegna natalizia seppur ridotta rispetto alla nostra, ma questo vuol dire che siamo d’esempio anche per i comuni limitrofi. Infine voglio ringraziare i commercianti che si sono dati da fare per mettere in piedi nel loro piccolo alcuni eventi all’interno della rassegna, gli amici del Centro Plaza, di via Passanti e via della Resistenza, per ricordarne alcuni”. E la Consulta del Commercio? Che ruolo ha avuto in questa kermesse? “Nessuno – conclude Acanfora – nessuna proposta, nessuna collaborazione. Assolutamente nulla”. Il Cachet di Nek peserà sulle casse comunali per 20 mila euro sul bilancio 2015 e i restanti 80 mila sul bilancio 2016. Cinque rate mensili da devolvere all’agenzia PromoMusic Italia srl di Orta di Atella: 20 mila entro il 31.12.2015, 3 rate da 20.466,67 nei mesi di gennaio, febbraio, marzo e il saldo di 19.520 entro aprile.