Carmine Pacente, il cilentano candidato in Lombardia - Le Cronache
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Carmine Pacente, il cilentano candidato in Lombardia

Carmine Pacente, il cilentano candidato in Lombardia

C’è tanto Cilento a Milano e in generale in Lombardia. Emigranti o figli di emigranti del sud che per svariati motivi hanno dovuto lasciare il proprio paese per cercare un futuro diverso altrove. In molti sono diventati delle eccellenze nei più vari e disparati ambiti, portando il nome del Cilento o della provincia in giro per il mondo. In questa numerosa fetta di popolazione lombarda vi è anche chi si è trasferito per studiare e per migliorarsi. È il caso del 43enne Carmine Pacente, giovane di Laurino che oggi vive nel capoluogo meneghino, trasferitosi lì per questioni di studio. Dopo una lunga esperienza nelle amministrazioni, oggi il giovane si candida con il Terzo Polo al consiglio della Regione Lombardia per le elezioni del 12 e 13 febbraio. Lungo il suo curriculum che vede un importante impegno al Comune di Milano come consigliere, dove si è occupato di Fondi Europei e di PNRR. È stato nominato presidente del dipartimento Europa dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, nel 2020 è poi entrato nel comitato europeo delle Regioni che si riunisce a Bruxelles.


Cominciamo dal principio: perché oggi Lei è in Lombardia?


“Fino a 19 anni ho vissuto nel Cilento prima a Laurino poi a Vallo della Lucania. Mi sono trasferito a Milano per studiare e laurearmi in economia alla Bocconi e poi specializzarmi alla Scuola di Direzione Aziendale (SDA) della Bocconi. Mi sono successivamente fermato nel capoluogo lombardo per motivi di lavoro. È un destino che accomuna tanti ragazzi del nostro territorio e purtroppo è un fenomeno crescente. Mi sono specializzato nella programmazione e nella gestione dei fondi europei e nelle politiche di sviluppo dell’Unione europea. Ho lavorato prima presso l’ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale) poi la provincia di Milano divenuta nel frattempo città metropolitana, passando da una collaborazione sempre sui fondi europei al Ministero a Roma. Nel 2016 e nel 2021 sono stato eletto nel consiglio comunale di Milano dove presiedo la Commissione consiliare “Fondi europei e PNRR”. Dal 2019 presiedo anche il Dipartimento Europa di ANCI in Lombardia e dal 2020 sono membro del Comitato europeo delle Regioni a Bruxelles. Sul rapporto tra fondi europei e sviluppo economico e territoriale ho pubblicato quattro libri con la casa editrice Egea della Bocconi”.


L’Italia e l’Europa stanno vivendo un periodo difficile: cosa possono fare gli amministratori locali e regionali?


Come dicevo all’inizio io presiedo la commissione consiliare “Fondi europei e PNRR” del comune di Milano. La responsabilità che noi amministratori locali abbiamo e che io in particolare ho in quel ruolo, sarà quella di monitorare costantemente l’andamento del Piano nazionale nella città dove sono eletto: la realizzazione degli investimenti previsti, il rispetto dei tempi assegnati, lo stato di avanzamento dei lavori. A Milano tra PNRR e fondi europei di coesione abbiamo 1.1 miliardi di euro da investire in pochissimi anni. Non possiamo sbagliare e non possiamo tardare. Abbiamo vissuto e stiamo vivendo una crisi profonda dovuta a varie ragioni. Abbiamo ricevuto solidarietà e risorse, ora dobbiamo dimostrare responsabilità e capacità di attuazione degli interventi per aiutate i nostri territori e il Paese a uscire dalla crisi”.


Su quali temi e argomenti si baserà la campagna elettorale lombarda?


“La mia esperienza nelle istituzioni nasce dalla profonda passione che ho sui fondi europei attraverso un impegno professionale e istituzionale che è ormai ventennale. Ho sempre pensato che fossero strumenti importanti, a volte indispensabili, per creare sviluppo e ridurre gli squilibri territoriali: nord/sud, aree urbane/aree interne, centro/periferia all’interno delle stesse aree metropolitane. L’autorità di gestione di una parte considerevole di queste risorse è tecnicamente la regione. Nella veste di presidente del dipartimento Europa di ANCI ho negoziato con la presidenza della regione Lombardia un pezzo delle risorse della programmazione europea 2021-2027. La prossima giunta regionale avvierà i nuovi programmi in partenza con 2 anni di ritardo. Mi piacerebbe essere in consiglio per dare il mio contributo che su questi temi non è mai mancato con qualsiasi forza politica di governo. Anche alcuni necessari investimenti in sanità e nella mobilità, oltre a un grande piano casa per i giovani e di rigenerazione urbana, a mio giudizio necessari a Milano, trovano lìnfa vitale nel Pnrr e negli altri fondi europei”.