Carla De Gennaro: "Mio padre è stato consigliere, devo tanto a questa città" - Le Cronache
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Carla De Gennaro: “Mio padre è stato consigliere, devo tanto a questa città”

Carla De Gennaro: “Mio padre è stato consigliere, devo tanto a questa città”

di Erika Noschese

Da padre in figlia. Carla De Gennaro, figlia di Mario, ex consigliere e assessore comunale nella giunta De Luca, eletto nel 2006, è pronta a seguire le orme del suo papà. Così, in questa tornata elettorale è tra i candidati al consiglio comunale di Salerno nella lista Campania Libera. “Mio padre è stato consigliere comunale, io credo di dover dare qualcosa a questa città”, ha dichiarato Carla. Mario, suo padre, è stato infatti presidente della Commissione Cultura al Comune di Salerno prima di essere colpito da un brutto male. Tra i punti principali del suo programma elettorale ci sono anche le attività produttive, con una serie di iniziative anche per incrementare il turismo e recuperare i soldi persi con Luci d’Artista, annullata – quest’anno – a causa dell’aumento dei contagi e che ha messo l’amministrazione Napoli nella posizione di rinviare anche la manifestazione primaverile inizialmente in programma. Carla, candidata al consiglio di Salerno. Perché ha scelto di dedicarsi alla politica e di candidarsi? “Questa è una tornata particolare, ci sono schieramenti numerosi, ritengo di dover dare una mano da figlia di un consigliere comunale; penso di poter dare un contributo effettivo alla città di Salerno e di aiutare il sindaco Vincenzo Napoli perché credo in lui, credo nella coalizione che lo sostiene”. Ci sono una serie di difficoltà, Salerno prova a ripartire dopo una pandemia che ha messo in ginocchio tante città italiane. Da dove bisognerebbe ripartire, secondo lei, post voto? “Bisognerebbe ripartire da una riorganizzazione dell’ente pubblico, ci sono state carenze notevoli, soprattutto nel periodo del covid. Ho avuto modo di parlare con diversi cittadini che hanno lamentano un’assenza dei dipendenti pubblici, serve un input diverso rispetto ai rapporti tra pubblico e cittadino; occorre riorganizzare la macchina amministrativa e la struttura pubblica”. Una riorganizzazione della macchina amministrativa, necessaria per fronteggiare le tante richieste che stanno giungendo in questi mesi anche per chiedere risposte ai “danni” provocati dalla pandemia. Secondo lei, l’amministrazione comunale avrebbe potuto fare qualcosa in più? “L’amministrazione Napoli ha fatto il possibile ma l’emergenza covid ha reso quasi impossibile intervenire perché, chiaramente, tra chiusure, paura del virus, ci sono state problematiche importanti. Il sindaco ha tentato di fare il possibile, ne stiamo uscendo ma è necessario puntare sulla campagna vaccinale perché i no vax creano problemi per quella che è la ripartenza effettiva; questo è il momento di ricominciare, partire con un’amministrazione molto più presente”. La parola d’ordine è ripartenza, quali sono i punti principali del suo programma elettorale? “Il rilancio cittadino è un avviamento delle attività produttive: con la pandemia Salerno ha avuto un calo notevole perché non abbiamo avuto la possibilità di usufruire degli incentivi di Luci d’Arista; si tratta di una manifestazione che produce lavoro ma soprattutto consente un vero rilancio della città; l’attività produttiva è in calo, l’amministrazione deve intervenire in tutti i settori perché il covid ha creato tanti problemi e il Comune deve intervenire, anche per il lavoro per provare a recuperare quanto prima. Salerno è l’orgoglio della Campania, al di là di Napoli, invidiata”. Salerno città turistica, con Luci d’Artista e non solo… “Il Covid ha tagliato tanti progetti in campo, tante idee. Ci sono attività produttive, come la ristorazione, che stanno soffrendo notevolmente perché Salerno si è inginocchiata al covid, proprio dal punto di vista delle attività turistiche”. Diverse le iniziative messe in campo dall’amministrazione comunale per aiutare i commercianti. Oggi, le casse comunali sono vuote… “Le casse comunali sono pari allo zero, è vero ma ci sono le riprese ed è in questo che confidiamo. Il Comune ha dato possibilità a tutti di lavorare, ai locali è stato concesso di aumentare lo spazio dedicato ai dehors esterni proprio per non perdere posti a sedere, nel rispetto del distanziamento sociale, con un controllo morbido per permettere a tutti di lavorare. La ristorazione è tra quei settori che, oggi, stanno recuperando dopo le ingenti perdite; manca l’intervento esterno come le Luci d’Artista che attrae ogni anno centinaia di visitatori; navi da crociera”.