di Antonio Abate
Lo Stadio Arechi sarà all’altezza del suo compito: ospitare al meglio le gare della Salernitana nella massima serie. Parola dell’assessore allo sport del Comune di Salerno Angelo Caramanno. L’attività presso l’impianto di via Allende è davvero frenetico, c’è un viavai di uomini e mezzi per rendere operativo lo stadio principe della città. Se non sarà con la Reggina in casa lunedì prossimo, sarà per la prima di campionato in casa, ma già il 16 agosto per l’esordio in Coppa Italia la Salernitana potrà disporre di un’illuminazione all’altezza delle aspettative, anche se composto da un impianto mobile e provvisorio. In attesa di essere sostituito da quello definitivo, in ritardo per responsabilità dei fornitori. Resta ancora da capire però quanti salernitani potranno accedere all’Arechi. «La capienza sarà portata a trentaduemila, resta però al momento operativa un’agibilità per ventiseimila spettatori, così come vogliono gli organi preposti – chiarisce l’assessore Caramanno – il nostro sforzo è quello di fornire ed installare al più presto il numero necessario di tornelli per garantire la regolarità degli afflussi. Abbiamo fatto la gara e quindi ci stiamo attrezzando. Purtroppo però non dipende da noi quanti sono i tifosi che potranno accedere ogni volta. Per noi vedere l’Arechi pieno resta il sogno massimo». La priorità resta la capienza, come da prescrizioni volute dalla Lega, ma l’Arechi è ancora un cantiere aperto per ciò che riguarda altre migliorie necessarie ma non vincolanti. «Stiamo provvedendo ad altri interventi all’interno dello stadio, a cominciare dal nuovo tunnel per l’entrata delle squadre sul terreno di gioco, ad alcuni interventi nei vari settori che accusano l’incedere del tempo – ci descrive Caramanno – anche la tribuna stampa avrà qualche ritocco, anche perché avremo ospiti non solo dall’Italia per assistere ai match della nostra Salernitana. Avremo anche un nuovo ed aggiornato sistema di videosorveglianza dentro e fuori lo stadio». Indubbiamente i Giochi Olimpici di Tokyo hanno portato nuovo entusiasmo tra i praticanti salernitani ma anche nuovi adepti verso le più svariate discipline sportive. Resta il problema degli impianti cittadini che sono un po’ la nota dolente di Salerno… «Veramente abbiamo il PalaSalerno che sta per prendere forma e definitivamente con tanto di fondi. Ci sono anche tanti impianti di quartiere che sono polivalenti – sostiene l’assessore allo sport del Comune di Salerno – piuttosto la questione è il corretto utilizzo. Il problema è che a Salerno manca la cultura della gestione. Prima di tutto si partecipa con progetti concreti alle varie evidenze pubbliche per gli impianti di quartiere che non hanno una monodirezione ma sono polivalenti nella loro destinazione». Resta però il fatto che le tariffe per usufruire di alcuni impianti sportivi risultano proibitive. Prova ne è che tante squadre cittadine, anche con una certa storia, hanno preferito accasarsi in altri centri della provincia dove si paga molto di meno. «Cercheremo di capire ed intervenire, se serve anche di rivedere qualcosa – ammette Caramanno – anche se c’è da fare un distinguo. Comprendo i club che affrontano la categoria con enormi sacrifici, costretti a fare il settore giovanile dalle norme federali. Non posso però considerare alla stessa stregua chi sta facendo dei settori giovanili, delle scuole calcio una vera e propria attività di mero lucro. E sono diventati davvero tanti». Salerno ha un ampio fonte del mare, è pensabile sfruttare questo anfiteatro naturale per incentivare gli sport in acqua? «A Salerno sono nate da tempo realtà di un certo spessore, circoli velici che fanno cose importanti e di prestigio, club di canoisti con decine di praticanti che meritano considerazione ed altro ancora. Faremo delle opportune valutazioni ma il mare resta il nostro habitat naturale».