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Capaccio. Nuovi avvisi di garanzia al Comune

Capaccio. Nuovi avvisi di garanzia al Comune

di Erika Noschese

Un nuovo terremoto giudiziario potrebbe presto abbattersi sulla città di Capaccio Paestum. Secondo indiscrezioni delle ultime ore, sarebbero in arrivo nuovi avvisi di garanzia, tutti legati alla vicenda del presunto scambio di voto politico-mafioso. Nel mirino della Procura della Repubblica di Salerno ci sarebbero un dirigente del Comune e un agente della polizia municipale, particolarmente vicino al sindaco dimissionario Franco Alfieri, recentemente raggiunto da un secondo provvedimento di arresto. L’ex primo cittadino si trova attualmente agli arresti domiciliari, insieme all’ex assessore alle Politiche Sociali Mariarosaria Picariello, Stefania Nobili e Michele Pecora. In carcere, invece, sono stati condotti l’imprenditore Roberto Squecco, Antonio Bernardi, Antonio Cosentino, Domenico De Cesare, Vincenzo De Cesare e Angelo Genovese. Secondo l’accusa, Alfieri avrebbe stretto un accordo con Roberto Squecco, imprenditore locale già condannato per associazione mafiosa (art. 416 bis) e ritenuto vicino al clan Marandino. In cambio dell’appoggio elettorale ricevuto nel 2019 per l’elezione a sindaco, Alfieri avrebbe garantito a Squecco la gestione del lido Kennedy, successivamente abbattuto. I nuovi avvisi di garanzia potrebbero portare a sviluppi significativi nelle indagini. Nel frattempo, si sono conclusi ieri gli interrogatori di garanzia degli arrestati. Tra coloro che sono comparsi dinanzi al Giudice per le indagini preliminari c’è anche Stefania Nobili, ex moglie di Squecco, candidata al consiglio comunale con Alfieri nella prima legislatura e risultata essere la più votata. La Nobili, assistita dall’avvocato Riziero Angeletti, si è difesa dalle accuse rispondendo a tutte le domande del Gip e del Pm per chiarire la sua posizione e ribadire la sua volontà. Secondo quanto emerso, avrebbe dichiarato di aver preso le distanze dall’ex marito e di non essere a conoscenza dei suoi affari, né dell’esistenza di un presunto patto tra il sindaco dimissionario e l’imprenditore. La donna ha inoltre sottolineato il suo impegno politico, confermando di essersi candidata al consiglio comunale in due occasioni: la prima nel 2017, a sostegno di Italo Voza, ottenendo oltre 370 preferenze, e la seconda con Alfieri, raccogliendo poco meno di 350 voti. Al Gip e al Pm avrebbe inoltre fatto sapere di non aver mai incontrato l’ex marito in carcere. Nel frattempo, il difensore Angeletti ha presentato un’istanza di riesame per chiedere la revoca degli arresti domiciliari o un’attenuazione della misura cautelare. L’udienza per valutare la richiesta è fissata per il prossimo 7 aprile.