
di Erika Noschese
La prima donna candidata alla carica di primo cittadino. L’avvocato Simona Corradino è pronta a conquistare la fascia tricolore dopo una campagna elettorale che l’ha vista presente in tutte le piazze della città dei Templi per incontrare gli elettori ai quali ha spiegato la sua idea di amministrazione e il suo programma elettorale. L’avvocato Corradino ha quattro liste civiche a suo sostegno, tutte di stampo civico ma, anche nel suo caso, numerosi gli amministratori a suo sostegno: Simona Sindaco, Tutti!, Forza Capaccio Paestum, Popolo di Capaccio Paestum.
Terminata la campagna elettorale, scatta il silenzio. Qual è il bilancio di questa campagna elettorale?
«Intensa, coinvolgente, bella. Ho incontrato la gente di Capaccio Paestum, conosciuto tante persone e altre le ho ritrovate. Bilancio sicuramente positivo. Ho sentito la voglia di cambiare, il che mi fa capire che c’è davvero tanto disagio. Giovani, meno giovani, famiglie, pensionati, lavoratori: sono categorie alle quali si deve parlare sempre e continuamente. Sono orgogliosa di quanto fatto in questi giorni».
Se dovesse essere eletto sindaco, quale sarà il suo primo atto?
«Porterò fuori Capaccio Paestum dal Sistema Cilento. Non c’è retorica nelle mie parole. Questa città deve liberarsi dal gioco che l’ha costretta in questi anni, che l’ha portata sull’orlo del dissesto, che l’ha fatta finire sui giorni non per le sue bellezze o per le sue eccellenze, ma per parole come mafia e corruzione. Deve esserci una cesura netta con un passato che ha fatto sì che dopo meno di un anno si tornasse alle urne, che ha obbligato il governo ad istituire una commissione d’accesso al comune, che ha fatto nascere un comitato d’inchiesta in seno alla Commissione Antimafia incentrato sul Sistema Cilento. Questo sarà il mio primo atto: uscire dal Sistema. Per farlo, dovrà esserci l’uscita dell’Unione dei Comuni Paestum Alto Cilento, dal Consorzio Farmaceutico, dovrà esserci una ricognizione delle partecipate, degli ingranaggi della macchina amministrativa. Non sarà facile, ma il primo obiettivo è ridare dignità e legalità alla città di Capaccio Paestum».
Tari in aumento, quale soluzione per evitare salassi per le famiglie?
«Non è una soluzione immediata e non abbiamo la bacchetta magica, ma metteremo in campo tutte le competenze necessarie, anche se si va verso una situazione non facile che non abbiamo creato noi. Affinché si riducano le tasse è necessario che tutti le paghino ne questo è assodato. C’è, però, chi non può pagarle e deve essere aiutato. Necessaria, anche qui, una ricognizione atta a capire bene la situazione e attraverso la quale avere tutti gli strumenti necessari per evitare, come detto, salassi per le famiglie. Purtroppo l’ho detto in campagna elettorale, un aumento c’è stato e ci sarà. Dovremo rimodulare le tariffe, ma c’è bisogno di lavorarci».
Una campagna elettorale scandita da non poche preoccupazioni: di recente si è insediata la commissione di accesso con il rischio che il nuovo sindaco possa presto trovarsi di fronte allo scioglimento del consiglio comunale. Una preoccupazione concreta, secondo lei?
«Concreta se ci sarà la tanto sbandierata continuità. Se dovesse amministrare chi ha portato al dissesto, e mi riferisco a chi sedeva in consiglio dal 2019 al 2024, un’ipotesi scioglimento potrebbe non essere così remota. Non ho gioito quando Capaccio Paestum è stata investita dalle varie inchieste nel recente passato e né lo farò nel futuro. Io amo la mia città e soffro quando essa soffre. Spero che non ci sia un altro scioglimento, ma se dovesse esserci la “continuità” è una soluzione molto accreditabile».
Un pro e un contro di questa campagna elettorale…
«Come pro dico la voglia che ho visto nella gente di cambiare, di esserci, di vivere il presente e il futuro. Come contro, dico la mancanza di un confronto. Il mio oppositore non ha partecipato alla trasmissione televisiva, mandando un video messaggio, e si chiude nelle stanze dove parla da solo davanti ad uno schermo rispondendo a domande confezionate e le cui risposte sono studiate. Campagna elettorale vuol dire anche scontro e se i toni si alzano non si deve fuggire».
Tre sindaci arrestati in due giorni, c’è forse un’emergenza trasparenza in Campania?
«Le accuse sono simili e cioè corruzione, la stessa che vede coinvolta Capaccio Paestum. Oltre che trasparenza, mancano la legalità e il senso dello Stato».
Ultimo appello al voto, perché i cittadini dovrebbero scegliere lei e la sua squadra?
«Per il cambiamento. Abbiamo giovani e meno giovani, donne e uomini che si affacciano per la prima volta ad una competizione elettorale, persone che non hanno mai fatto politica ma anche esperti di questo settore. Abbiamo operai, fisici, studenti, dottori, filosofi, inseganti, contadini, pensionati. Votare questa squadra vuol dire votare Capaccio Paestum e la sua società. Una Capaccio Paestum nuova e forte che sa come amministrare».
Se dovesse esserci il ballottaggio, ha già in mente lo schema che seguirà?
«Un’eventualità alla quale non ho pensato. Se si dovesse concretizzare, valuterò con la mia squadra il da farsi. Ne va del futuro di Capaccio Paestum e sarà una decisione da assumere con calma e cognizione di causa».