Caos al settore ambiente dopo le dimissioni di Giuliano - Le Cronache
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Caos al settore ambiente dopo le dimissioni di Giuliano

Caos al settore ambiente dopo le dimissioni di Giuliano

Non c’è pace per il settore ambiente del Comune di Salerno dove anche la gestione dell’assessore Natella appare titubante. La città resa sporca, c’è il caso delle coop ancora in sospeso e troppi lavoratori che sono sul lastrico e continuano a protestare inutilmente. Si è dimesso il dirigente del settore ambiente Giuseppe Giuliano, siciliano, che aveva preso il posto di Luca Caselli, coinvolto nell’inchiesta della Procura che sta facendo luce sui rapporti fra i vertici dell’amministrazione e delle coop ma che era anche in odor di pensionamento. Secondo le voci che filtrano da via Settimio Mobilio la scelta del dirigente sia avvenuta dopo l’assegnazione per tre mesi alla società Agriverde (una soluzione ponte in vista del prossimo appalto biennale) per un compenso di 160mila euro. A fronte dei 16 mensili con cui venivano pagate le vecchie cooperative sociali. Al di là dell’aspetto economico, in base al cronoprogramma stilato dall’Amministrazione le lavorazioni avranno inizio domani partendo dal litorale cittadino orientale per poi proseguire nella zona orientale dove si registrano maggiori criticità e a seguire tutte le altre zone della città. Il nodo che poi avrebbe scatenato la reazione del dirigente sarebbe il fatto che la società aggiudicataria si è rifiutata di prendersi in carico gli operai che sono senza lavoro. E così solo un paio di settimane il Comune ha dato il via libera alla società aggiudicataria che si muoverà col proprio personale. Quindi non comprende bene il motivo per cui le vecchie coop, che non hanno fatto ricorso al Tar probabilmente per motivi economici, siano tagliate fuori, con grave danno proprio per il stessi operai. Del resto è vero che ì vertici sono indagati ma è pur vero che sono andati tutti via, rassegnando le dimissioni. Ora le dimissioni di Giuliano, al suo posto arriverà da Caserta un dirigente che si chiama Serpico. Resta la città sporca e una tensione sociale che rischia di aumentare col passare dei giorni, mentre il Comune procede a tentoni, senza una strada ferma per la soluzione dei problemi.